Il Franco Parenti si toglie le scarpe e danza contemporaneo

di Gaia Vimercati
di Gaia Vimercati

Ad ottobre il teatro Franco Parenti si mette in punta di piedi, vola, salta, e rotola. A passo di danza. Lo fa per mantenere grande il teatro, perché, come insegnano gli antichi Greci, la coreographia – l’arte di “scrivere la danza” – nasce proprio nel teatro, con il teatro e per il teatro.

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Il Parenti quest’anno celebra la sua rassegna danza, on air tra il 16 e il 23 ottobre, con due ospiti d’eccezione: la Compagnia Susanna Beltrami, frizzante realtà milanese, va in scena con Rolling Idols, una cantata elettrica al sapore di Rolling Stones, spettacolo sostenuto nell’ambito del progetto Next 2014 in collaborazione con Festival Exister_15, mentre Mathurin Bolze fluttua sul palco milanese prima con lo storico spettacolo Fenêtres (2002), e poi con Barons Perchés, entrambi ispirati alla poetica di Italo Calvino.

Se la visione di Rolling Idols è doverosa, l’appuntamento al Parenti con l’ispiratissimo Bolze è imperdibile: classe 1974, poliedrico artista circense di origini francesi, viene definito a più riprese “la grãce faite homme” – la grazia fatta a persona. L’arte di Mathurin ha il passo leggero della danza e la carica esplosiva del circo. Fenêtres non è solo un bello spettacolo con musica e trampolino elastico, ma l’anno zero di un nuovo modo di pensare l’arte circense, intesa come un metissage di forme – e soprattutto potenzialità – espressive che sublimano il reale e trovano il loro più profondo senso nella polifonica interazione delle arti. Perché sì, guardando Fenêtres si capisce che, pur essendo danza contemporanea, in questo caso il tag ‘danza’ non basta più.

Scoperto e portato in Italia dal noto programmatore Gigi Cristoforetti, Bolze si diploma nel 1997 alla CNAC (Le Centre national des arts du cirque) in Francia, e, dopo essere approdato a Milano nel 1998 da ‘allievo’ con la produzione Le Cri Du Cameleon, il prossimo 22 ottobre ci ritorna da maestro indiscusso di un genere che, progressivamente negli anni, trascende il limite della danza per darsi il nome, spesso discusso, di “Circo Contemporaneo”.

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Se con Rolling Idols, quindi, il Parenti riporta in auge l’ancestrale legame tra “l’arte di scrivere la danza” e lo spazio scenico, con Fenêtres fa un salto oltre se stesso: non solo consegna alla danza l’onere e l’onore di essersi saputa rigenerare in nuove forme, ma apre le porte del teatro ad un circo, che, se per i bambini e per i più nostalgici è ancora fatto di tigri sotto ad un tendone, ora si afferma come orgogliosamente contemporaneo con l’audacia (e la leggerezza) di chi sa rinnovare i propri mezzi espressivi e per questo chiede che gli venga passato il testimone della tradizione. Proprio come sta facendo Mathurin Bolze.

Come spesso capita, per continuare a lasciarsi incantare dalla tradizione bisogna avere il coraggio di scoprire sotto quali forme si declina il contemporaneo. Che sia danza o circo non importa: saper apprezzarne le sfaccettature, e in questo caso avere l’audacia dire che Mathurin Bolze è sì contemporaneo, ma che ancor di più, è circo contemporaneo, è forse l’unico vero modo per fare diventare grandi le arti espressive, dalla danza al circo: passando naturalmente attraverso il teatro stesso che, dalla notte dei tempi, in qualche modo, le racchiude tutte.

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COMPAGNIA SUSANNA BELTRAMI | ROLLING IDOLS

uno spettacolo di Susanna Beltrami
Compagnia Susanna Beltrami
con Fabrizio Calanna, Alice Beatrice Carrino, Samira Cogliandro, Cristian Cucco, Jessica D’Angelo, Loretta D’Antuono, Mario Giallanza, Daire O’ Dunlaing,
Lara Viscuso, Giuseppe Morello, Stefano Ruffato
chitarra/voce Daire O’ Dunlaing, Francesco Sacco
direzione musicale Francesco Sacco
Opera filmica Sergio Racanati e Federica Sosta
live djing Karoly Paul Moldovan
consulenza drammaturgica Lorenzo Conti
wardrobe Tom Rebl
luci Matteo Bittante

16 | 17 ottobre 2015

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FENÊTRES

di Mathurin Bolze
con Karim Messaoudi
scenografia Goury
creazione luci Christian Dubet
creazione suoni Jérôme Fèvre
regia audio Fréderic Marolleau
regia scena Fréderic Julliand

21 | 22 ottobre 2015

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BARONS PERCHÉS

ideazione Mathurin Bolze
con Karim Messaoudi e Mathurin Bolze
scenografia Goury
dispositivo luce Christian Dubet

creazione luci
Jérémie Cusenier
creazione suoni Jérôme Fèvre
controllo del suono, luce e scena Fréderic Marolleau, Nicolas Julliand
fotografie Christophe Raynaud De Lage

coordinamento artistico Marion Floras

23 ottobre 2015

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