
Se siete degli appassionati di Majakovskij correte subito a prendere l’agenda e segnatevi questa data: 27 maggio, ore 18.30, Teatro Franco Parenti. In quest’occasione Serena Vitale presenterà infatti, insieme a Fausto Malcovati, Antonio D’Orrico e Miro Silvera, il suo nuovo libro dall’accattivante titolo Il defunto odiava i pettegolezzi (Adelphi), accompagnata dalla lettura di alcune poesie del grande poeta russo a cura di Rosario Lisma.
Ma cosa lega il testo di Vitale, già autrice di importanti contributi volti alla diffusione della letteratura russa in Italia, e Majakovskij, voce della Rivoluzione d’Ottobre e vate della poesia moderna al di là degli Urali? Un solo avvenimento, consumatosi la mattina del 14 aprile 1930: il suicido dello stesso Majakovskij.
Per regalare al lettore un affascinante ritratto del poeta russo Vitale rivolge tutta la sua attenzione a quest’evento e, quasi come un vero detective, si lancia, fra testimonianze dirette, documenti ritrovati negli archivi e alcuni testi dello stesso Majakovskij alla ricerca di indizi che riescano finalmente a portare alla soluzione del “caso”: fu suicidio o omicidio?
Senza mai scadere nella banalità o nel complottismo (si sa, al defunto non piacevano i pettegolezzi…) l’autrice non solo riesce a dare vita a un romanzo-saggio che tiene il lettore sempre con il fiato sospeso, appassionando anche coloro che non hanno eccessiva confidenza con la figura di Majakovskij, ma regala un vivace affresco della vita culturale e politica della Russia della prima metà del ‘900. Ognuno dei brevi capitoletti si rivela essere non solo un ulteriore tassello nella ricostruzione del caso, ma anche una vera e propria Wunderkammer in grado di offrire spunti di approfondimento per il pubblico e di donargli stimoli sempre nuovi e notizie esclusive che per lungo tempo sono state ignorate dalla critica.
Il defunto odiava i pettegolezzi è dunque un must non solo per coloro che amano l’autore del La nuvola in calzoni, ma anche per tutti quelli che invece di passare ore ed ore su lunghi e difficili manuali di letteratura, politica, storia e sociologia della Russia del ‘900 vogliono scoprire, divertendosi, curiosità e segreti di questo periodo. Così come per il suggestivo Il bottone di Puskin Vitale ha ancora una volta dato vita a un testo che non è solamente un saggio, un romanzo biografico, un giallo, una raccolta di testimonianze, ma un amalgama perfettamente riuscito fra tutti questi elementi che testimonia come vittima o suicida in realtà Majakovskij non è mai morto, né mai morirà.
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Mercoledì 27 maggio alle ore 18,30 | |
In occasione della pubblicazione del suo nuovo libro (Adelphi) L’autrice ne parlerà con Fausto Malcovati e Antonio D’Orrico |
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