di Maria Teresa Santaguida, laureata in Scienze dell’Antichità all’Università Cattolica di Milano.
Intervista a Marco Valerio Amico di GRUPPO NANOU
Perché una compagnia di danza-teatro,giovane come voi, decide di incontrarsi/scontrarsi con Amleto?
Nasciamo nel 2004 ed è la prima volta che usiamo una vera drammaturgia teatrale. Ci siamo sempre mossi attraverso suggestioni o concetti. Adoro Amleto da sempre e ho pensato di misurarmi con questo testo con lo stesso approccio: cercare di farmi dare e dare stimoli immaginifici. Prendiamo Amleto e lo trafughiamo, tentando di afferrarne la visione più che la storia, trattandolo come le altre nostre fonti, quindi tradendolo.
Perché avete deciso di insistere sul ruolo de la femme, quindi di Ofelia?
Chercez la femme è uno stereotipo o archetipo del noir francese degli anni ’30-’40-’50, fino alla nouvelle vague; Ofelia era interessante per chi,come noi, cerca visioni, data l’iconografia pittorica che porta con sé.Ma è anche la figura più trascurata del dramma. Il modo in cui si muovono i corpi sulla nostra scena, richiamando “Rosencrantz e Guildenstern sono morti”, fa emergere la tragedia a partire dagli indizi. E che cos’è Ofelia se non il maggiore indizio dell’Amleto? Cerchiamo il perché del suicidio di Ofelia come indizio di tutte le colpe di Amleto.
Per voi il corpo e la coreografia sono la recitazione stessa, e il vostro modo è l’assenza, la sottrazione, spiegateci da cosa nascono queste esigenze.
Collaboriamo per creare un linguaggio complesso fatto di luce, corpo, tempo, spazio, elementi scenici. Ci interessa lo spazio vuoto che c’è tra una fotografia e un’altra nella personale di un artista, è lì che vogliamo “colpetare”. Abbiamo tolto dalla scena i volti e ci siamo accorti questa negazione dell’identità dà un rapporto enfatico con lo spettatore,il paesaggio attorno al corpo fa il resto.
Cosa fa oggi una compagnia teatrale per vivere/o sopravvivere?
Noi non viviamo di teatro, ognuno ha un secondo lavoro avulso dal teatro, per non commercializzarlo. Cerchiamo così di rimanere indipendenti e liberi nell’affermare il nostro linguaggio. Abbiamo iniziato per disperazione: avevamo qualcosa da dire e dovevamo farlo, ma oggipochi riescono a campare solo di teatro.
Tre parole per definire il vostro Chercere la femme al Franco Parenti
(ironicamente) Oh mamma mia…!
CHERCHEZ LA FEMME
in scena
martedì 14 maggio ore 22 e mercoledì 15 maggio ore 20
di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci
con Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci,
Marco Maretti, Stefano Questorio
produzione E/Gruppo Nanou
http://www.teatrofrancoparenti.it/?p=informazioni-spettacolo&i=706
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