di Silvia D’Orazio (1988), studentessa in Lingue e Letterature Europee ed Extraeuropee presso l’Università degli Studi di Milano.
Intervista a Lino Musella (attore e regista) e Paolo Mazzarelli (attore e regista) della Compagnia MusellaMazzarelli.
Avevate mai pensato di lavorare su Amleto prima di Tfaddal?
Mazzarelli: No, mai.
Citate Amleto ricordando che il teatro serve a tenere lo specchio al mondo. Come si inserisce Amleto nel vostro percorso artistico?
Musella: Amleto è il vangelo per tutti gli attori e per chi scrive teatro, è un contenitore infinito di spunti e, proprio per questo, se ne potrebbero trarre decine corti. Quando ci è stato chiesto di fare una variazione su Amleto che durasse venti-venticinque minuti, anziché farne uno studio da costruire poi a due, abbiamo scelto di inventarci una storia, un’indagine, che si aprisse e chiudesse in venti minuti, un corto teatrale.
Mazzarelli: Amleto è il testo che ho letto più volte nella mia vita, ma nella nostra indagine nessuno di noi fa Amleto, volevamo come sfuggire a questa responsabilità ed è infatti un ragazzo di diciassette anni a recitarne la parte.
Come nasce l’idea di unire Amleto a Sherlock Holmes e Watson?
Musella: Per la nostra storia ci siamo ispirati al giallo e alle figure di Sherlock Holmes e Watson, ma, piuttosto che rubare i personaggi, abbiamo deciso di fare una riscrittura del genere giallo citandolo.
Mazzarelli: I due investigatori ci hanno permesso di raccontare una storia, di fare un’indagine sull’ossessione, sul pozzo senza fondo che è Amleto.
Qual è il tema di Indagine su uno spettro al di sopra di ogni sospetto?
Musella: Il nostro corto è un gioco leggero che poggia però sul nervo filosofico dell’opera Amleto, sulla domanda “essere o non essere”. Su questa domanda abbiamo creato un meccanismo scenico che producesse una tensione, ma che, come la domanda, restasse senza soluzione.
Mazzarelli: Il secondo nervo sul quale il corto si basa è lo spettro. Nel teatro di Shakespeare era comune e veniva accettato che sulla scena ci fosse uno spettro. Amleto è per noi lo spettro del teatro, il fantasma che sempre è in scena. La nostra è una storia che tocca la domanda “essere o non essere” attraverso un gioco sulla domanda e sullo spettro.
Musella: E poi lo spettro è al centro della nostra indagine anche per la sua capacità suggestiva, c’è in quanto non c’è.
Come mai questo titolo?
Musella: Il titolo è giocoso e corrisponde al testo che è uscito fuori, uno scherzo.
Com’è lavorare a ogni aspetto della scrittura e della messa in scena a due?
Mazzarelli: Funzionale, siamo complementari.
Musella: In scena però non è certamente un’ambizione!
INDAGINE SU UNO SPETTRO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO
in scena
mercoledì 15 e giovedì 16 maggio
di Lino Musella e Paolo Mazzarelli
con Lino Musella, Paolo Mazzarelli
e il ragazzo che è diventato Amleto
produzione Compagnia MusellaMazzarelli
http://www.teatrofrancoparenti.it/?p=informazioni-spettacolo&i=707
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