“Feroci”: la ferocia della violenza, la ferocia del desiderio

di Camilla Pelosi

Feroci. Questo è il titolo dello spettacolo scritto da Tobia Rossi per la regia di Gabriele Colferai, in scena al Teatro Parenti dal 26 al 29 luglio.

Un titolo che è un aggettivo. Così forte da non avere bisogno di un nome a cui appoggiarsi, per farsi intendere. Feroce è il gruppo di militanti neofascisti di cui Davide, il protagonista, è il leader indiscusso. Ma feroce è anche il desiderio che lo travolge e che lo scuote dal profondo, tra tutte le voglie quella più oscena, più odiata, più repressa: proprio Davide, infatti, “maschio alfa” della sua piccola comunità, si scopre attratto da un altro uomo, Edo.

Il ragazzo si trova di fronte a un dilemma apparentemente senza via di uscita: può restare capobranco anche dopo questa rivelazione, reinventando dunque gli attributi con cui era solito definire un capo? Oppure il concetto stesso di comando – supremo, violento, feroce – è messo in crisi di fronte alle complessità e alle sfaccettature della natura umana?

Feroci parte da una storia personale e finisce a toccare temi universali, che spaziano dalla sociologia e gli studi di genere al concetto di norma e al valore della sua effrazione. Allo stesso tempo, questo spettacolo è ben radicato nel contesto storico da cui nasce e ha l’ambizione di lasciare un segno nel dibattito attuale sul tema dei diritti civili, attraverso il potere – un potere gentile, che aborre la ferocia – della parola. La compagnia e i partner che sostengono lo spettacolo, (I Sentinelli di Milano, Il Tempio del Futuro Perduto e MiX Festival Internazionale di Cinema Lgbtq+ e Cultura Queer), infatti, dopo la prima dello spettacolo interpellano direttamente il pubblico, senza più la finzione della messinscena a fare da intermediario: le tematiche che emergono dalla drammaturgia verranno dibattute e sviscerate insieme, con l’aiuto della moderatrice Annagaia Marchioro.

Per maggiori informazioni clicca qui.

regia Gabriele Colferai
drammaturgia Tobia Rossi
con Valerio Ameli, Mauro Conte, Filippo Panigazzi, Simone Leonardi, Michele Savoia, Michele Rossetti, Angelo Di Figlia, Antonio Catalano, Daniele PalumboAngelo Curci
movimento scenico Claudia Mangini
colonna Sonora Orion
aiuto regia Roberto Marraffaprogetto e produzione Dogma Theatre Companycon il sostegno di I Sentinelli di Milano, MiX – Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer, Tempio del Futuro Perduto

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