di Camilla Pelosi
Il filo invisibile di Andrea Rizzolini è uno spettacolo architettato appositamente per farci inciampare. Già dal sottotitolo, il nostro senso dell’equilibrio viene messo a dura prova. “Spettacolo online”. Paradosso? Ossimoro? Callida iunctura oraziana? Mentre noi siamo ancora intenti a scervellarci sulle figure retoriche, Rizzolini ha già intessuto la sua tela attorno a noi e ci tiene intrappolati tra le maglie della sua illusione.
Uno spettacolo interamente online. Da casa. I pantofolai amanti dell’arte già si sfregano le mani, ma non mancano grugniti di protesta: se resto sul divano, come posso convincermi che sto – virtualmente – a teatro? Dov’è l’atmosfera, lo scalpitìo, la scena – insomma… Dov’è la poesia?
Rizzolini, giovanissimo illusionista e studente di filosofia, promette che questa volta sarà la poesia a discendere tra noi. Per un’epifania di tale portata, naturalmente, non sarà sufficiente aspettare passivamente che il miracolo accada, con l’occhio vitreo puntato sullo schermo. Dovremo sfilarci i panni di spettatori (almeno una manica!, mentre l’altra possiamo tenerla su, altrimenti perdiamo la predisposizione a lasciarci stupire) e indossare quelli di maghi. Come ogni stregone che si rispetti, avremo bisogno di strumenti magici: ed è qui che il teatro torna in scena. Anche se l’edificio non ospiterà fisicamente lo spettacolo, la sua influenza arcana e mistica sulle storie allestite non verrà meno. Essa si paleserà con una fisicità meno sfacciata, con un tempismo sfasato: gli spettatori si recheranno a teatro prima dello spettacolo, non durante, per ritirare una busta contenente tutto il necessario alla visione.
Il teatro entrerà nelle nostre case. Invaderà prepotentemente la nostra quotidianità, senza la mediazione dell’apparato scenico. Ma allora, che ne è della distinzione tra platea e palco? Tra attore e pubblico? Tra realtà e finzione?
Per rispondere a queste domande, non ci resta che entrare in connessione con Il filo invisibile, con Rizzolini, con la nostra prosaica rete WiFi che diventerà latrice di vera poesia.
Per maggiori informazioni clicca qui.
uno spettacolo di e con Andrea Rizzolini
diretto da Corinna Grandi
scritto da Andrea Rizzolini e Marco Morrone
produzione Teatro Franco Parenti
Rispondi