di Alice Strazzi
Cosa accade quando un bagno pubblico diventare catalizzatore di incontri e vetrina della varietà umana? Ce lo raccontano i Gordi, in scena con Pandora al teatro Parenti dall’1 al 4 ottobre 2020 dopo il debutto alla Biennale Teatro di Venezia 2020.
L’utilizzo di un linguaggio non verbale si riconferma centrale nella sperimentazione teatrale portata avanti dalla compagnia Teatro dei Gordi: non servono parole per raccontare il rapporto dell’uomo con il suo corpo in relazione agli altri e a uno spazio condiviso come quello del bagno pubblico.
Sulla scena si alternano continuamente disparatissime figure capaci di suscitare la risata ininterrotta del pubblico grazie all’esibizione di vizi e virtù, manie, ossessioni e abitudini tipicamente umani. Per alcune di queste figure il bagno diventa il luogo per dare sfogo alla propria frustrazione grazie a un urlo liberatorio convogliato in una borsa da shopping, per altre si trasforma in occasione di incontro e pretesto per fare nuove amicizie con le scuse più assurde, per altre ancora rappresenta un luogo intimo e privato dove nascondere i propri segreti, viene anche utilizzato come spazio nascosto adatto alla liberazione delle fantasie sessuali più recondite.
In questo modo il bagno pubblico si trasforma in un luogo di passaggio dove ci si può sentire lontani dall’indiscreto sguardo altrui ma, allo stesso tempo, spazio ideale per l’incontro occasionale con il diverso, l’estraneo.
Per i Gordi «Pandora completa un’ideale “trilogia della soglia”: in Sulla morte senza esagerare la soglia è lo spazio tra l’aldiquà e l’aldilà, in Visite tra il presente e il passato; in Pandora la soglia è il corpo, che, con la sua straziante fragilità, separa e congiunge noi e il mondo.»
Pandora mette al centro il tema del corpo e la sua dimensione puramente concreta: durante lo spettacolo viene presentata una carrellata delle diverse modalità d’impiego della corporeità umana sia nel tentativo di fuga dal contatto con l’altro sia invece nella ricerca di una qualche forma di legame. Infatti è proprio il nostro corpo il primo elemento di cui disponiamo per relazionarci con l’altro.
In Pandora risulta evidente un aspetto fondamentale e innovativo della produzione teatrale dei Gordi: emerge la potenza del quotidiano e del contingente unita alla delicatezza grazie alla quale abilmente mostrano al pubblico la realtà umana in tutte le sue sfaccettature. Non affiora mai la volontà di imporre una visione moralizzante rispetto agli atteggiamenti che tipicamente caratterizzano l’uomo, viene invece mostrata un’umanità allo stesso tempo fragile, divertente, variegata, complessa.
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ideazione e regia Riccardo Pippa
di e con Claudia Caldarano, Cecilia Campani, Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza
dramaturg Giulia Tollis
maschere e costumi Ilaria Ariemme
scene Anna Maddalena Cingi
disegno luci Paolo Casati
cura del suono Luca De Marinis
vocal coach Susanna Colorni
responsabile tecnico Alice Colla
scene costruite presso il laboratorio scenotecnico del Teatro Franco Parenti
costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
produzione Teatro Franco Parenti/ Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale/ Fondazione Campania dei Festival in collaborazione con Teatro dei Gordi
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