di Mattia Rizzi
Una fila di lucine gialle a ingentilire il profilo della struttura, una piscina azzurra illuminata e tante sedie da regista color panna: ci saremmo forse aspettati una cornice più infernale di quella offerta dai Bagni Misteriosi per accogliere, il 29 settembre, la presentazione del libro di Carlo Calenda, I mostri.
Quella del mostro è una metafora molto antica e Calenda la recupera per descrivere la situazione di crisi in cui si trova l’Italia, da tempo funestata da creature che si aggirano indisturbate e che, dopo un’emergenza sanitaria globale, si sono materializzate tutte insieme, rendendo ancora più complessa una situazione già grave.
I mostri, ed è lo stesso Calenda a confermarcelo, non è un saggio ma un libro militante, latore di proposte politiche. Potremmo definirlo quasi un vademecum per affrontare i mostri che compromettono la salute dell’Italia, «un paese piccolo, vecchio, sconfitto e ignorante. Sempre più diviso, sempre più arrabbiato».
Uno dei temi su cui Calenda ha insistito di più è stato quello dei giovani e del rapporto conflittuale con gli adulti, simboleggiato, nel libro, dalla figura mitologica di Crono. L’autore provoca il pubblico e gli chiede come sia possibile che l’istruzione dei ragazzi sia, a detta dei genitori, la priorità maggiore delle famiglie anche se di questa non si chiede praticamente mai conto ai politici. Darsi una risposta non è semplice: forse perché non crediamo che lo Stato possa occuparsene e preferiamo accontentarci di bonus immediati piuttosto che di programmi su cui investire nel lungo termine.
Ma la posizione dell’autore è chiara: la cultura è fondamentale. Così come chiaro è l’appello che, dalle pagine del libro, Calenda rivolge sinceramente ai ragazzi: «fate una battaglia senza quartiere sulla qualità dell’istruzione e sulle dotazioni culturali». Una democrazia funziona infatti solo se si combatte l’ignoranza.
Del resto, solo tramite una vera mobilitazione dell’Italia seria, «quella che lavora, che studia, produce e fatica» potremo salvare il nostro Paese, le cui priorità dovrebbero essere il rilancio del SSN, l’istruzione, la cultura, la valorizzazione dei corpi intermedi, le istituzioni forti e la riproposta di un’identità nazionale repubblicana. Calenda auspica infatti la nascita di un ampio fronte repubblicano che metta insieme popolari, liberaldemocratici e socialdemocratici, in risposta a chi non si riconosce più nella democrazia liberale.
Il cambiamento sarà però possibile solo se i cittadini si impegneranno attivamente e non si accontenteranno del male minore. La conoscenza dei mostri è infatti il primo passo necessario verso una «riscossa civile».
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