STASERA SI PUÒ ENTRARE, FUORI. 2: ISTRUZIONI PER RIPARTIRE

di Alice Strazzi

Il teatro realizza la propria essenza nella relazione viva e fisica tra attore e pubblico. La situazione di emergenza nella quale ci siamo trovati ci ha costretti a dover necessariamente rinunciare all’immediatezza di questo rapporto. Stasera si può entrare, fuori. 2 racconta invece di come poter ricostituire questo legame che è stato solo momentaneamente sospeso.

Bagni Misteriosi diventano il magico luogo della rinascita e della ripresa: attori, acrobati, ballerine e musicisti, dopo essere stati a lungo costretti all’isolamento, tornano alla vita, riprendono ad abitare il teatro, ricollocandosi finalmente nel luogo che spetta loro e recuperando il dialogo precedentemente interrotto con gli spettatori.

Il pubblico, suddiviso in diversi gruppi, è seduto sul prato che occupa lo spazio circostante la piscina. A rotazione diversi personaggi si avvicinano agli spettatori per potere instaurare un dialogo finalmente dal vivo. Tutti gli attori portano con sé, durante l’intera rappresentazione, il simbolo della rinascita e della speranza: la luce. Essa si presenta sotto diverse forme: una piccola luna, una manciata di polvere di stelle, un ombrello luminoso. Gli attori indossano indumenti che presentano diverse sfumature di verde, così da porsi in un rapporto di continuità con lo spazio nel quale si trovano, apparendo al pubblico quasi come magici abitanti emersi direttamente dalle acque dei Bagni Misteriosi.

Ognuno dei personaggi racconta il modo in cui ha affrontato l’isolamento e le riflessioni che da esso sono derivate, cercando di suscitare nel pubblico spunti di riflessione e di autoanalisi su ciò che ciascuno di noi ha vissuto.

“In questo posto i ricordi fanno rumore” dice il custode della piscina nel descrivere il suo periodo di solitudine trascorso negli spazi dei Bagni Misteriosi, rivelando così al pubblico la magia insita in un luogo speciale quale il teatro: spazio mai realmente disabitato, nonostante le apparenze. Accompagnando costantemente il suo discorso con una buona dose d’ironia in grado di destare l’ilarità del pubblico, racconta di come, mentre la vita degli esseri umani è rimasta sospesa, il mondo vegetale e quello animale abbiano invece avuto la possibilità di recuperare spazi prima per loro inaccessibili: alcune papere hanno infatti abitato per qualche tempo gli spazi dell’ex piscina Caimi.

La ragazza che porta con sé una piccola luna e un bouquet luminoso mostra tutta la felicità nata in lei dall’avere finalmente ripreso il contatto diretto con lo spettatore. Racconta di come, durante il periodo di fermo forzato, si sia accorta di aver lasciato diverse questioni in sospeso e di aver cercato poi di dimenticarle, di metterle da parte ma, improvvisamente, sollevando il suo sguardo verso l’alto, le abbia ritrovate tutte lì, sospese in aria, in attesa di una sua presa di posizione. Condivide poi con il pubblico la questione sulla quale a lungo ha riflettuto: è meglio riprendere ciò che abbiamo interrotto nel punto esatto in cui lo avevamo lasciato o dare vita ad un nuovo e differente inizio? Questa domanda ha spinto inevitabilmente ogni persona presente ad interrogarsi sullo stesso problema.

Stasera si può entrare fuori, 2 spinge gli spettatori a ragionare su ciò che hanno appena vissuto, stimolando anche un’analisi relativa alla condizione attuale di ciascuno, tutto ciò sempre accompagnato da ironia, leggerezza e incanto. È uno spettacolo in grado di guidare il pubblico verso un nuovo inizio caratterizzato dalla ricerca di un incontro e di un dialogo dal vivo.

Per maggiori informazioni clicca qui

una piccola follia di Andrée Ruth Shammah

con la complicità di Benedetta Frigerio e Federica Di Rosa

con Marco Balbi, Valentina Bartolo, Francesco Brandi, Gianna Coletti, Salvatore Costa, Gabriella Franchini, Elena Gaffuri, Vanessa Korn, Alberto Mancioppi, Luca Simonetta Sandri, Francesco Sferrazza Papa, Lorenzo Vitalone

con la collaborazione di Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi”, Dancehaus Susanna Beltrami, Artemakia, Gruppo Calisthenics, Circuito Claps


produzione Teatro Franco Parenti

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