di Luka Bagnoli
Nella notte del 9 febbraio, si sa, avrà luogo la cerimonia di consegna delle statuette d’oro, forse l’appuntamento mondano più atteso da tutti gli amanti del cinema. Tra i film in gara, accanto ai grandi blockbuster, ci saranno anche alcuni, spesso ingiustamente dimenticati, cortometraggi. Per rendere omaggio a queste opere brevi, il Teatro Franco Parenti organizza una maratona, dove, poche ore prima dell’apertura delle buste, i corti candidati alle categorie “Animazione” e “Live action” saranno protagonisti. Ce ne parla l’art director Lorenzo Vitalone.
Quali pregiudizi spingono alla tacita svalutazione dei cortometraggi, rispetto a film di lunghezza canonica?
LV: “Dobbiamo tenere in considerazione che il cinema, così come il teatro, è anche un business e che il pubblico paga malvolentieri per assistere a cose brevi, come se la brevità non valesse il prezzo del biglietto. Che la durata influisca sulla densità dei contenuti è un mito da sfatare: certi film, magari troppo prolissi, sarebbero potuti essere degli ottimi cortometraggi. Personalità di spicco del passato come Buñuel, Orson Welles, Fellini o Pasolini sono la prova che non è necessario fare solo lungometraggi per essere dei grandi autori. Bisogna abbandonare i pregiudizi che vogliono corti, documentari e “cartoni animati” come opere secondarie. In passato anche i film comici furono vittime di questa ripartizione, ma allora i film di Charlie Chaplin non sono forse degni dell’appellativo di “opera d’Arte”? Ci vogliono meno tecnicismi e più Hugo Cabret.”
Netflix investe sempre di più in opere brevi, ne è un esempio, tra gli altri, la serie Love Death and Robots, composta da vari cortometraggi autonomi. Internet potrebbe essere un’opportunità per rivalutare il genere?
LV: “Le tendenze che vedo e che analizzo mi suggeriscono una sempre maggiore consapevolezza da parte dei fruitori. I giovani mi sembrano più abituati alla sperimentazione rispetto alla mia generazione, hanno più dimestichezza con i mezzi e le caratteristiche dell’audiovisivo. Di sicuro Internet fa la sua parte nel processo di emancipazione delle opere brevi, ma anche le arti visive contemporanee, con le installazioni e la loro multimedialità, educano ad una visione particolare e ad un diverso rapporto, più personale, con le forme creative. Auspico una liberazione, nelle sale cinematografiche, del cortometraggio dal ruolo di “assaggio” prima del film vero e proprio. Forse dovremmo smetterla con le categorie, con i generi; esiste solo l’immagine in movimento che è il cinema, l’abolizione delle differenze è un gesto di libertà.”
Cosa dobbiamo aspettarci da questa rassegna?
LV: “Tanta varietà, i corti selezionati provengono da paesi profondamente diversi tra loro. Abbiamo opere dalla Cina, dalla Repubblica Ceca, dagli Stati Uniti, dalla Francia, dalla Tunisia, dal Belgio, dal Canada, dalla Svezia e dal Qatar. La mia particolare propensione mi porta ad avere grandi aspettative sui film animati: l’’utilizzo dei nuovi strumenti digitali, mescolati con le varie tecniche proprie dell’animazione, come per esempio lo stop-motion, genera inventiva, genera fantasia. Insomma, Arte, in grado di spalancare le porte di nuovi mondi.”
Qualche pronostico sull’esito delle premiazioni?
LV: “Non me la sento di fare pronostici ora, per quello ci sarà un momento apposito dopo la maratona, prima di collegarci in diretta con Los Angeles. Quello che preme a noi ed al Cinemino, con il quale organizziamo questo evento per il terzo anno consecutivo, è creare un momento di aggregazione e partecipazione dall’ampio respiro, al di là dei premi. In effetti, nei premi ci credo poco; trovo che gli Oscar non siano un parametro di valore oggettivo, in quanto prediligono il gusto americano. Ovviamente ho anche io le mie preferenze, ma non vorrei che incontrassero il favore generale: spero sempre che il mio gusto sia diverso da quello degli altri.”
Piccoli grandi film che poche ore dopo le proiezioni saranno protagonisti della 92° Cerimonia di Consegna degli Academy Awards.
Per il terzo anno consecutivo, Il Cinemino e Associazione Pier Lombardo, in collaborazione e in contemporanea, presentano Corti da Oscar®, la maratona di tutti i cortometraggi in nomination nelle categorie “Live Action” e “Animazione”.
Per maggiori informazioni clicca qui
Semplice, informato, curioso . Rende bene la questione annosa vero e finzione . Quello che chiede ad una presentazione è creare interesse e curiositá.?penso che Bagnoli sia riuscito appienol