SKIANTO: UNA STANZA TRA L’IMMAGINAZIONE E LA REALTÀ

di Alice Strazzi

Cosa significa per un ragazzo disabile non avere la possibilità di confrontarsi con il mondo esterno? Cosa succede se si ritrova chiuso nella sua camera senza una concreta via di fuga?

Filippo Timi prova a dare una risposta a queste domande attraverso Skianto, spettacolo in scena al Teatro Franco Parenti dal 21 gennaio al 2 febbraio.

Dando vita a sogni, allucinazioni e fantasmagorie di un giovane affetto da disabilità, Timi mostra il processo e il meccanismo che soggiace alla creazione di un mondo ideale e fantastico nel quale il ragazzo tenta instancabilmente di trasferire i suoi desideri, le suoi passioni, le sue speranze.

Skianto è intreccio tra vita e teatro, realtà e immaginazione, mondo concreto e finzione. Come riconoscere il discrimine tra uno e l’altro? Dove possiamo collocare il confine tra dimensioni apparentemente così distanti? Per il giovane protagonista di questo spettacolo, l’unico limite è quello fisico delle pareti della sua camera, dove si ritrova immancabilmente ogni giorno relegato dai suoi genitori, e dal suo disturbo. Non può quindi che crearsi un mondo alternativo totalmente privo di barriere: non esiste confine e limite all’interno della propria mente, ed è proprio qui che decide allora di rifugiarsi. Al riparo da tutto e da tutti può sperimentare una realtà che appartiene solamente a lui, una vita parallela offertagli dalla vita immaginaria: canta, balla, ama e spera in una vita normale.

Filippo Timi cerca di spingerci a riflettere sulla nostra incapacità, e in certi casi impossibilità, di comunicare col mondo esterno, per ricordarci che “gli esseri umani sono disabili alla vita. E siamo tutti un po’ storti se ci confrontiamo alla grandezza della Natura”.

Per maggiori informazioni clicca qui.

uno spettacolo di Filippo Timi

Con Filippo Timi

e con Salvatore Langella

luci Gigi Saccomandi

costumi Fabio Zambernardi

si ringraziano Lawrence Steele e Francesco Risso
canzoni Filippo Timi e Salvatore Langella
assistente alla regia Daniele Menghini

produzione Teatro Franco Parenti

spettacolo nato nel 2014 in coproduzione con il Teatro Stabile dell’Umbria

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