di Francesco Giorgi
Da lunedì 20 Gennaio a martedì 21 Gennaio andrà in scena al Teatro Franco Parenti Al di là del muro. Uno spettacolo per omaggiare e ricordare Aldo Carpi, originale artista del Novecento che visse l’incubo della prigionia dei campi di concentramento.
Di quale muro stiamo parlando? Gusen I era un lager della Germania nazista, per la precisione un sottocampo del campo principale di Mauthausen, in quel perimetro era prigioniero Aldo Carpi tra il 1944 e il 1945. Aldo Carpi era un pittore milanese di origine ebrea, formatosi all’accademia di Brera. Denunciato ai fascisti come ebreo da un collega, vanne arrestato a Carpi e deportato. È qui che inizia la storia. Aldo Carpi documentò in un diario la vita e la morte nel campo di concentramento, in forma di disegni e lettere alla moglie.
Il testo di Al di là del muro proviene direttamente dal Diario di Gusen, un testo disperato ma intimo, quasi formativo, dove il vero coraggio è riuscire a guardare oltre l’orrore e la paura. La riflessione sulla dignità dell’uomo è un sotto testo tangibile tra il tratteggio dei disegni e la nostra consapevolezza dell’incubo dei lager.
Ma Carpi non era solamente descrittivo. Guardava oltre perché gli orrori di questo genere vanno superati, dopo esser stati compresi. E anche nel terreno della morte, curò la sua umanità, anche dove “la solidarietà era un rischio, anzi un crimine”.
Al di là del muro è un reading di Martina Carpi, nipote di Aldo. Verranno proiettati i disegni dello stesso Carpi mentre accompagnerà la musica del figlio Fiorenzo, compositore e primogenito del pittore, eseguita dal pianista Marco Mojana.
Per maggiori informazioni clicca qui.
dal Diario di Gusen di Aldo Carpi
uno spettacolo di e con Martina Carpi
musiche Fiorenzo Carpi
pianoforte Marco Mojana
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