“SCRIVERE IN VERSI PERCHÈ LE PAROLE, OGGI, VANNO DI FRETTA”: BENNI E IL SUO DANCING PARADISO


di Giuseppe Pipino



Dancing Paradiso giunge al Teatro Franco Parenti il 31 maggio in vista della presentazione poetico-musicale del nuovo libro di uno degli autori più affermati del panorama letterario italiano.

Stefano Benni ritorna in libreria e questa volta con l’intento di stupire la maggior parte dei suoi lettori. Come? Con un’opera in versi che risponde alle esigenze della società globalizzata: rapidità costante, nessun tempo morto. Ma lo fa con ironia e, di più, con un tono di aperta sfida al lettore: adattare il suo passo sempre veloce a quello altrettanto svelto della poesia per perdersi e ritrovare, al contempo, uno spazio di ‘disconnessione’ dove tornare a farsi domande.
La nuova opera dell’autore è, certamente, la più multimediale della sua carriera: non solo è scritta in versi (arricchendo la poesia di freschezza pienamente narrativa), ma ogni personaggio di questo Dancing paradiso, “locale notturno di una crudele metropoli”, è caratterizzato da una melodia al pianoforte che ne tratteggia i confini umani, enfatizzando la sagoma poetica di ciascuna figura.

Accostamento felice, dunque, quello di musica e parole: soprattutto per la funzione di elevazione estetica delle brutture del mondo e dell’uomo che la parola esplicita senza risparmiarsi. Proprio per l’accuratezza con cui Benni disegna ciascun personaggio, si potrebbe definire la sua nuova opera intima e politica, nella misura in cui il viaggio nelle interiorità (ed interiora, per la crudezza di taluni passaggi) dei personaggi attraversa nodi cruciali della storia contemporanea.

Elvis, hikikomori all’italiana con tendenze omicide e stragiste; Amina, profuga di una “patria che è tutti i luoghi da cui si fugge” per paura e con dolore; Lady, giovane poetessa tentata dallo stoicismo ma forse solo profondamente intimorita da sé stessa; Stan, il pianista triste, che prepara un ultimo concerto per Bill, l’amico batterista morente in ospedale. A mediare tra tutte queste solitudini, a indirizzarle in qualche modo interviene Angelo Angelica, personaggio irriverente che tira le fila delle diverse vicende o, almeno, bonariamente ci prova.

“Ci sono angeli che scelsero uomini, né ribelli, né santi/ in tutto a noi simili: nell’imperfetta passione e speranza/ tormento e sofferenza ebbero in dono. /Non han rimpianto di quel cielo lontano. /E io sono uno di loro.”


Per ulteriori info, clicca qui:
https://www.teatrofrancoparenti.it/spettacolo/dancing-paradiso/



Letture di Stefano BenniLucrezia Coletti e Dacia D’Acunto.
Accompagnati al pianoforte da Umberto Petrin.

Tratto dal nuovo libro di Stefano Benni Dancing Paradiso, Feltrinelli Editore

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