di Giuseppe Tammaro
Teatro o Poesia? Preghiera o Musica? Cosa hanno visto o sentito gli spettatori venuti al Franco Parenti questo 16 Maggio? Ferdinando Bruni, sotto la guida di Francesco Frongia, ‘decanta’ Kaddish, una delle opere principali del poeta statunitense Allen Ginsberg.
1957. Beat Hotel di Parigi. Ginsberg, sotto effetto di anfetamine, inizia il componimento di una delle sue opere più importanti, Kaddish: meditazione sulla morte della madre Naomi, affetta da una rara malattia psicologica e sull’allontanamento della sua religione natìa. Non a caso, la parola ebraica fa riferimento alla preghiera che si recita durante le cerimonie funebri nel rito giudaico. Ma a differenza del trazionale Kaddish ebraico che non contiene riferimenti all’aldilà, ma anzi celebra l’esaltazione del nome di Dio, il poema di Ginsberg è pieno di pensieri e domande sulla morte.
L’amicizia e la collaborazione con Bob Dylan, in occasione dell’album Desire e della Rolling Thunder Revue, fa capire quanto importante sia il sound nella poesia di Ginsberg. Il poeta stesso, parlando dei suoi testi, pone estrema attenzione sulla vocalizzazione musicale e sulla sonorità: evidenziando come la poesia musicale sia un elemento strutturale-essenziale del suo fare poetico.
E nel vibrare sonoro dell’aere dove si va perdendo la fumosa poesia, si staglia, nella luce fioca, l’immobilità del poeta-attore seduto dietro una scrivania. Circondato da televisori a tubo catodico di diverse dimensioni, si avverte insieme la costrizione e il rigetto del materialismo che sono caratteristiche imprescindibili della Beat Generation: movimento letterario nato nel secondo dopo guerra, il cui poeta scrittore fin qui discusso è uno dei principali esempi.
La martellante intensità e levità con la quale viene cantata la poesia, il recitar salmodiante, le immagini quasi disturbanti trasmesse da dei televisori sono tutti gli elementi che hanno fatto lo spettacolo Kaddish di Francesco Frongia con Ferdinando Bruni, teatro, poesia, preghiera e musica.
testi Allen Ginsberg
traduzione Luca Fontana
con Ferdinando Bruni
regia e video Francesco Frongia
musiche Giovara/Giaccone
produzione Teatro dell’Elfo
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