UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO

di Lucia Belardinelli

 

Fino al 20 gennaio la Sala Grande ospiterà Un borghese piccolo piccolo, con Massimo Dapporto nel ruolo di Giovanni Vivaldi, un uomo di provincia sulla sessantina, che cerca in ogni modo di sistemare il figlio Mario proprio nel ministero dove lavora da più di trent’anni. È una commedia esilarante dai risvolti tragici.

Lo spettacolo è tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami, scrittore candidato nel ’99 all’Oscar per aver sceneggiato La vita è bella con Roberto Benigni. Un borghese piccolo piccolo è stato il suo primo romanzo, pubblicato nel 1976, feroce e grottesca satira delle frustrazioni piccolo-borghesi, che l’anno successivo avrà una fortunata trasposizione cinematografica con Alberto Sordi.

Il romanzo diventa una pièce teatrale grazie all’adattamento e alla regia di Fabrizio Coniglio. Il testo è molto attuale e, probabilmente, in Italia lo sarà sempre: si parla della volontà di un padre di assicurare un posto fisso al figlio in modo tale da poter continuare a vivere in tranquillità. Per riuscire a realizzare tale desiderio serve una raccomandazione, in questo caso ottenibile solo grazie all’ingresso nella Massoneria.

La storia ruota intorno a una società che sente la scorciatoia come necessaria per la sopravvivenza. La fiducia nella possibilità di essere tutti uguali di fronte alla legge e nelle pari opportunità di emancipazione sociale ed economica è morta e sepolta.

Il desiderio di raggirare le regole sembra connaturato nell’animo di ogni cittadino italiano, su un desertico sfondo di valori. La tragicommedia in questione apre alla riflessione, passando in modo agevole da uno all’altro registro, dal ridicolo all’amaro.

Le musiche sono state create ad hoc dal bravissimo Nicola Piovani, compositore e premio Oscar per la colonna sonora del film La vita è bella. Oltre che per il cinema Piovani ha ampiamente lavorato nella creazione per la scena.

Gli attori non hanno deluso le aspettative, in particolare Massimo Dapporto è riuscito a dar vita a un personaggio sfaccettato e molto umano, pur nella sua grande semplicità da borghese provinciale. Per la comicità una nota di merito va a Roberto D’Alessandro, che ha saputo interpretare lo stereotipo del superiore corrotto ammanicato con la setta massonica. Susanna Marcomeni interpreta una madre dalla vita scialba, trascorsa davanti a programmi televisivi di infima qualità.

 

tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami
adattamento e regia Fabrizio Coniglio
con Massimo Dapporto, Susanna Marcomeni, Roberto D’Alessandro,
Matteo Francomano, Federico Rubino
musiche originali Nicola Piovani
costumi Sandra Cardini
scene Gaspare De Pascali
luci Valerio Peroni
assistente alla regia Alessandro Marmorini
assistente ai costumi Alice Rinaldi
assistente alle scene Valeria Di Maria

produzione Pietro Mezzasoma

 

Per ulteriori info cliccate qui.

One Comment

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  1. Cast affiatatissimo. Massimo Dapporto grandioso, riesce a trasmettere le sfaccettature di ogni emozione e ti rende partecipe della storia dall’inizio alla fine ed oltre. Susanna Marcomeni davvero encomiabile in un ruolo non facile da reggere così intensamente per tutta la durata dello spettacolo. Anche gli altri davvero fondamentali per un risultato straordinario (musIcaro e regista compresi)

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