QUESTA COLAZIONE SI RECITA A SOGGETTO

di Noemi Sferlazza

Dal 2 al 5 giugno il Teatro Franco Parenti presenta L’ora sospesa, spettacolo in cui i protagonisti sono il teatro stesso e i suoi interpreti. In una casa di riposo qualunque, un gruppo di anziani attori rivive con nostalgia gli sfavillanti anni d’oro delle loro carriere. Successo e fama sono oramai alla spalle e una domanda attanaglia le menti dei personaggi: “Perché siamo stati attori?”.

Il mestiere dell’attore è da sempre un Ianus Bifrons (Giano Bifronte): da una parte ricchezza e gloria, dall’altra eccessi e delusioni. L’ascesa verso l’Olimpo può essere radiosa e rapida, tanto quanto la caduta agli Inferi inaspettata e dolorosa: morte per overdose (Philip Seymour Hoffman), gravi problemi economici (Nicholas Cage), alcolismo sempre in agguato (Johnny Depp). Perché, anche se a volte sembriamo dimenticarcene, “non è tutto oro quel che luccica”. Ce lo ricordano i protagonisti del nostro spettacolo che, dopo aver toccato con mano la notorietà, si ritrovano soli e dimenticati da tutti, in un ospizio.

Tuttavia, pur essendo ormai ai margini della società, gli ex attori non sono ancora pronti ad abbandonare definitivamente il loro passato. No, non si considerano degli “ex”, non sono ancora in pensione. Sono sospesi in una sorta di limbo: e, se nel purgatorio dantesco le anime peccatrici per raggiungere il Paradiso devono espiare la loro colpa risalendo le pendici del monte, qui, per purificarsi ed essere definitivamente liberi, è necessaria un’ultima e straziante “recita a soggetto”.

Ma non è questa sera che si recita a soggetto come vorrebbe il maestro Pirandello, stavolta è l’alba il momento adatto alla messinscena. L’alba o, per essere precisi, il momento che la precede: quel breve tempo in cui la notte è già terminata e, ciononostante, il sole non è ancora sorto. Un breve attimo fuggente dove tutto è sospeso ed immobile.

Un istante dove verità e sogno si fondono indissolubilmente.

La potenza della rappresentazione è dovuta alla capacità di far rispecchiare lo spettatore nei racconti e nei pensieri degli attori. Non è infatti vero che si sogna da soli; i sogni sono di tutti e la loro forza risiede proprio nella condivisione con gli altri. Realizzare un sogno è un’impresa ciclopica e solo grazie alla collaborazione è possibile riuscire nell’impresa.

“Quando si sogna da soli è un sogno, quando si sogna in due comincia la realtà.” (Che Guevara)

I richiami al metateatro sono evidenti nel corso di tutto lo spettacolo e non mancano alcuni dei tòpos teatrali più ricorrenti, come ad esempio la seduta spiritica (qui parodiata con magistrale abilità).

Le gote rosse dei personaggi possono essere interpretate secondo una duplice chiave di lettura: esse possono rievocare il classico trucco dei pagliacci, così da ricordare costantemente allo spettatore che si tratta di attori che stanno recitando una parte ben definita; alternativamente, le guance rosse possono essere viste come l’unico baluardo della vita reale e fisica. In fondo, un attore porta sempre nella sua interpretazione qualcosa di sé e della propria esistenza.

L’unità tra ciò che è vita e ciò che è recitazione è necessaria per non rendere una “tinca” i protagonisti dello spettacolo. Niente personaggi scialbi come il buon caro vecchio Romeo, ma solo eroi, o meglio antieroi, come il ribelle ed incompreso Mercuzio.

Il dialogo continuo tra passato e presente è reso possibile da un’armoniosa danza tra generazioni: sul palco la giovane Lia si prende cura dei vecchi attori, dietro le quinte un autore maturo è portato sulle scene da un regista di trent’anni più giovane.

Riusciranno infine i protagonisti a superare la prova per raggiungere il Nirvana? Riusciranno a fare in modo che “il sueño diventi vida”, rileggendo così in senso specularmente opposto Calderón de la Barca? Per scoprirlo non bisogna fare altro che andare a teatro e aprire il cuore. Perché per cogliere una risposta non sempre sono sufficienti gli occhi e le orecchie …

di Luca Marchesini

regia Riccardo Mallus

con (in o. a.) Sergio Romanò, Dario Dossena, Lia Marchesini, Grazia Migneco, Marino Campanaro, Claudia Lawrence, Nicoletta Ramorino, Lorella De Luca, Gianluca Trofei

scenografie Stefano Zullo

costumi Daniele Pennati

musiche Gianluca Agostini

aiuto regia Riccardo Tabilio

assistente alla regia Sara Arrigoni

promozione Valentina Pollani

Orari, prezzi ed info https://www.teatrofrancoparenti.it/spettacolo/lora-sospesa/

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