di Silvia Bellinzona
Quale miglior modo di sognare a occhi aperti se non perdendosi tra i paesaggi delle fotografie di luoghi selvaggi, incastonati nella natura rigogliosa della Norvegia? Al Teatro Parenti tutto ciò sarà possibile, dal 9 al 20 maggio, grazie alla mostra Nient’altro che finzioni/Nothing but fictions, seguendo le orme di Henrik Ibsen.
La fotografia, come la pittura, ha lo straordinario potere di cristallizzare un momento e di renderlo eterno, ma anche di guidare lo spettatore attraverso lo spazio, immergendolo in terre che forse non avrebbe mai l’occasione di vedere coi propri occhi. Non solo: le fotografie sono in grado di racchiudere la realtà in una sola cornice, in modo che chi le scatta possa scegliere con cura le emozioni da trasmettere, e di plasmare lo scenario per raccontare una storia, un mito, per evocare la fantasia, cambiando il ruolo degli attori che agiscono nella scena.
Questo è l’obiettivo della mostra “Nient’altro che finzioni”, le cui radici affondano nell’opera Peer Gynt, che quest’anno festeggia i 150 anni, e che racchiude assieme questo duplice piano di costruzione della realtà: da una parte la natura e dall’altra l’immaginario, la forza degli elementi e il teatro, l’uomo e la maschera, in un continuo dialogo tra passato e presente, tra modernità e tradizione.
Protagonista di questi scatti è Federica Fracassi, già interprete di opere di Henrik Ibsen al Teatro Parenti, come Rosmersholm (di cui vi abbiamo parlato a febbraio), e lo stesso Peer Gynt, che è nato proprio da quei paesaggi nordici e che da essi viene poi riportato fisicamente a teatro dalla Fracassi, in questa mostra attraverso le fotografie di Valentina Tamborra, sua compagna di viaggio attraverso Oslo, il Gudbrandsdal, il porto di Ålesund e Bergen, e infine Skien, città natale di Ibsen.
La testimonianza artistica di un viaggio che ha come guida nel cammino delle due donne l’ombra dell’autore stesso, che osserva camminando, oppure seduto in una carrozza o a bordo di una nave, la sua terra natale e realizza poi nelle sue opere quei mondi immaginari di cui questi territori sono partecipi e promotori, in “un cammino tra anima e sguardo, tra vita e teatro, tracciando strapiombi, picchi, voragini, ombre e luci…” (Federica Fracassi).
Un altro viaggio, invece, parallelo ma essenziale, è quello meta-artistico, che mostra l’immersione completa dell’attrice all’origine del testo e la sua interpretazione, evocatrice del pensiero più profondo, del cuore di una terra all’apparenza ostile ma meravigliosa, riproducendone i miti e le storie.
Infine, il nostro viaggio, seppur più breve nella pratica, ma non per questo meno importante, nel Foyer alto del Teatro Parenti, punto di partenza di un’avventura visiva, seguendo gli echi di spazi lontani.
Mostra fotografica di Federica Fracassi e Valentina Tamborra
Intervengono Francesca Alfano Miglietti, curatrice per Nonostantemarras Elisabeth Ones, Direttrice di Tourism Innovation Norway Italy Luca Micheletti, attore e regista Federica Fracassi, attrice Valentina Tamborra, fotografa
sotto l’Alto Patrocinio di Reale Ambasciata di Norvegia in Italia con il sostegno di Innovation Norvay
in collaborazione con Università degli Studi di Milano | Iperborea a cura di Associazione Pier Lombardo
Per maggiori info cliccate qui.
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