di Lucia Belardinelli
Ascanio Celestini torna sul palco della Sala Grande del Teatro Franco Parenti, con la seconda puntata della trilogia inaugurata con Laika. Se siete fans del teatro di narrazione non potete mancare: Pueblo vi aspetta. Avete tempo dal 24 al 29 aprile.
La lunga tournée dello spettacolo è partita nell’ottobre 2017, al Romaeuropa Festival, dove aveva debuttato anche Laika. Lo scenario è lo stesso: ci ritroviamo nei luoghi ai margini, nei luoghi di che sta ai margini. La periferia, il bar, il supermercato, il marciapiede sono gli sfondi privilegiati del nostro cantore. Le storie narrate sono storie quotidiane, pezzi di vita maledettamente realistici, storie di poveracci. Sono personaggi disillusi, traditi dalla vita, solitari e troppo spesso dimenticati.
È una realtà amara quella che Celestini solitamente racconta, e la racconta da solo, facendosi accompagnare solo dalle musiche originali di Gianluca Casadei alla fisarmonica. Il teatro di narrazione è un teatro senza fronzoli, c’è ben poco oltre alla recitazione prorompente di Ascanio: scenografie povere e costumi poveri, ma un grande spettacolo.
Gli spettatori se ne staranno seduti comodamente in poltrona, ma la loro partecipazione sarà comunque fondamentale. Celestini chiede infatti al pubblico un’adesione emotiva, chiede di identificarsi con i personaggi che di volta in volta ci racconta, come la prostituta o il barbone o la cassiera: chiede insomma di vedere in loro una stessa condivisibile condizione umana.
Il teatro di Celestini è un teatro utile. Ha uno scopo ben preciso, non dichiarato, ma evidente: la catarsi. Si spera che lo spettatore esca cambiato dalle porte della Sala Grande: lo spettacolo deve essere come una pioggia che lava via il marciume che Ascanio fa emergere, spesso dolorosamente, per non lasciare mai indifferenti. Il suo è un teatro che resta ben impresso nella memoria. Non perdetevelo.
Per ulteriori informazioni: https://www.teatrofrancoparenti.it/spettacolo/pueblo/
di e con Ascanio Celestini
musiche Gianluca Casadei | voce Ettore Celestini | suono Andrea Pesce | luci Danilo Sacco
organizzazione Sara Severoni | immagine Riccardo Manelli
produzione Fabbrica srl
Rispondi