Sbirciare nell’universo argentino: il fumetto di José Muñoz in dialogo con Goffredo Fofi

Esiste un punto dal quale puoi contemplare l’infinito, uno spazio dove tutti gli attimi e tutti gli spazi sono visibili; è largo due centimetri e si trova sotto il diciannovesimo gradino di una scala in cantina. È Borges nel racconto “L’Aleph” che narra di questo punto in cui si raccolgono tutti i punti, tutto l’inconcepibile universo, in cui ogni cosa è infinite cose, in un vortice di volti, mondi e specchi, giorni e notti.

I disegni di José Muñoz possono essere un Aleph in miniatura, aperto sul variegato mondo dell’Argentina. Nel suo tratto deciso e originale si riflettono le musiche, i rumori, i volti e i luoghi del suo paese natale, con richiami a grandi scrittori come Borges e Cortázar. Nelle sue storie oniriche e grottesche c’è il fumo dei locali, c’è la musicalità del Jazz e la sensualità del tango.

José Muñoz nasce a Buenos Aires nel luglio del 1942, ha raggiunto notorietà internazionale con il personaggio Alack Sinner, investigatore privato imprigionato in una New York fumosa e violenta, modellato sui protagonisti maledetti dei romanzi hard boiled come Sam Spade o Philip Marlow, creato insieme allo scrittore Carlos Sampayo, suo connazionale conosciuto in Spagna negli anni settanta e da allora suo collaboratore. Con lui Muñoz crea numerosi personaggi e storie: Nel bar del 1981, Tango e Milonga del 1985, Giochi di luce del 1988, Billie Holiday del 1991, solo per citarne alcuni.

Nei disegni dell’artista argentino ombra e luce si sfidano senza esclusione di colpi grazie all’abile uso del bianco e nero; l’autore estremizza i chiaroscuri e crea potenti contrasti amplificando volumi e linee. L’arte di Muñoz, una delle protagoniste del progetto Voci dal Sur, è in mostra nel Foyer alto del teatro, con opere selezionate appositamente dall’artista che ci trascinano in un viaggio attraverso i bar e i club del tango di Buenos Aires, animati dalla musica prepotente del sax, fino ai grattacieli di New York.

Con l’incontro del 15 Marzo nel Café Rouge del Teatro, il pubblico avrà modo di ripercorrere la carriera artistica dell’autore in un dialogo con uno dei massimi conoscitori dei suoi lavori: Goffredo Fofi, saggista, critico, direttore della rivista Lo straniero, che ci porterà proprio sotto quella scala, al diciannovesimo gradino, per sbirciare il mondo da questo Aleph a fumetti che ha il profumo dell’Argentina.

José Muñoz dialoga con Goffredo Fofi

Incontro parte del progetto Voci dal Sur / Argentina
Ideato dal Teatro Franco Parenti e da Edizioni Sur

 

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