Di Valeria Nobile e Noemi Sferlazza
Dal 13 febbraio al Teatro Franco Parenti è in scena La Domanda della Regina, che si pone come obiettivo l’arduo compito di portare l’economia in teatro. L’economia, così fredda e rigidamente definita, si fonde dunque con l’arte, più personale ed emozionale, per cercare di dare un nuovo punto di vista sulla vita umana. Si tratta dunque di uno spettacolo insolito e per questo abbiamo voluto capire cosa ne pensasse il pubblico. E, se qualcuno era troppo sfinito dopo una giornata di duro lavoro per rispondere alle nostre domande, molti si sono messi in gioco e hanno accettato la nostra sfida. Vediamo un po’ i risultati…
Per prima cosa, abbiamo fatto qualche domanda al volo aspettando l’inizio della rappresentazione..
Perché hai scelto questo spettacolo?
“Perché mi ha costretto la professoressa.. Sto scherzando! (ma poi non così tanto). In realtà tutta la nostra classe ha l’abbonamento e questo spettacolo era compreso” (Giulia, 16 anni, studentessa ai lavori forzati)
“Mio figlio recita” (Carlo Libero e consorte, 78 e 72 anni, genitori orgogliosi)
“Me lo ha regalato mio marito come regalo di San Valentino” (Roberta, 55 anni, moglie fortunata)
“Mi sono arrivati i biglietti dal Corriere” (Olivia, 55 anni, per lei il Natale e i regali non sono ancora terminati: beata lei!)
Qual è la domanda della regina?
“Ho perso tanti soldi: quanti mi verranno rimborsati?” (Moreno, 74 anni, novello Arpagone)
“Chi è stato?” (Eugenia, 14 anni, futura investigatrice privata)
“Lo scoprirò perché non ne ho la più pallida idea” (Chiara, 37 anni, menzione speciale all’onestà)
“Perché doveva succedere? Non si poteva evitare?” “Perché nessuno ha previsto il crollo della Borsa?” (Edoardo, 58 anni e Sara, 62 anni sono i vincitori del nostro ambitissimo premio “Chi si è avvicinato di più alla vera domanda”. Complimenti!)
Chi salverà il mondo: l’arte o l’economia?
“L’uno e l’altra insieme, un po’ come l’unione tra moglie e marito per la riuscita di un matrimonio felice.” (Lucia, 72 anni, moglie innamorata come il primo giorno)
“Non c’è alternativa: l’economia. L’economia è il cardine di tutto. Però se gira l’economia può funzionare anche l’arte.” (Marco, 51 anni, fan del ministro Tremonti)
“Nessuna delle due” (Giovanni, 40 anni, erede morale di Leopardi e Schopenhauer)
“L’arte anche perché non capisco niente di economia” (Marta, 43 anni, evviva la sincerità!)
Terminato lo spettacolo ci abbiamo riprovato…
Chi salverà il mondo: l’arte o l’economia?
“Né l’una né l’altra. Semmai l’economia, non certo l’arte” (Aldo, 34 anni, idee chiare ma non troppo)
“L’economia. Non per altro frequentiamo il liceo scientifico” (Studenti disincantati)
“Domanda difficile: poi ci sono i miei amici qui che mi prendono in giro. Allontaniamoci un secondo e ti dico” (Gianni, 30 anni, timido per professione)
“L’arte!” “La vedo dura!” (Stefania, 23 anni e Federico, 25 anni, fidanzati in “accordo”)
Il professore, Dario, Annalisa: chi hai preferito/ in chi ti sei immedesimato?
“Il Professore, perché è mio zio” (Giuseppe, 31 anni, bello di zio)
“Dario perché condivide i miei gusti letterari” (Laura, 28 anni, accanita lettrice di Stephen King)
“Annalisa. Il motivo? Beh, insomma, anche io ho avuto una mezza cotta per un mio professore…” (Anonima)
La tua più grande paura?
“Che la Destra vinca ancora le elezioni” (Anna, 70 anni, pensionata immersa nel clima pre-elettorale)
“Invecchiare” (Giuditta, 74 anni, sorella segreta di Dorian Gray)
“Finire schiacciata sotto una barca” e “Rimanere chiusa nelle porte della metro” (Elena e Caterina, 16 anni, splatter addicted)
“Essere rimandato a fine anno” (Davide ,17 anni, studente ma non appassionato studioso)
“Il narcisismo” (Riccardo, 28 anni, mai sentito nominare Herman Hesse?)
Infine abbiamo chiesto agli spettatori di diventare gli esperti della London School of Economics e rispondere alla domanda della regina:
“Perché nessuno ha previsto tutto questo?”
“Perché nessuno si aspettava che sarebbe crollato tutto da un momento all’altro. Avevano tutti molta fiducia nel sistema bancario del momento” (Daria, 20 anni, fiduciosa, troppo)
“Dopo gli anni ’80 gli italiani erano in un buon periodo e credevano che il progresso non si sarebbe fermato e non sarebbe crollato tutto” (Matteo, 16 anni, sostenitore del fatto che “Italia caput mundi”)
“Probabilmente qualcuno l’aveva previsto, ma, in generale, per i comuni mortali come me si tratta di un sistema troppo complesso da analizzare e comprendere” (Giuseppe, 35 anni, comune mortale)
di Giuseppe Manfridi e Guido Chiarotti
regia Piero Maccarinelli
con Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Francesco Migliaccio
della Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
scene e costumi di Andrea Stanisci
musiche di Antonio Di Pofi
luci di Alessandro Macorigh
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Orario, prezzi e info https://www.teatrofrancoparenti.it/spettacolo/la-domanda-della-regina/
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