BASIC INSTINCT: I RAGAZZI DEL MASSACRO

Di Beatrice Salvioni e Michele Iuculano

Scerbanenco, scrittore di grande successo di origini ucraine, dal suo primo giallo pubblicato nel 1940 ha sempre coinvolto i lettori italiani con opere ricche di personaggi rappresentativi delle varie sfaccettature della natura umana. Come reagisce il pubblico alla messa in scena de I ragazzi del massacro, una della sue opere più crude?

Il testo di Scerbanenco invita il pubblico a riflettere, sfidandolo a “scoprire cosa c’è dietro le apparenze”, come ci ha detto lo stesso Paolo Trotti, intervistato da Sik Sik. Siccome però le sfide non bastano mai, vi abbiamo fermati a fine spettacolo, per qualche domanda firmata Basic Instinct.

Fiorenza, giornalista, e Maria, ragioniere che ora si gode la pensione, hanno voluto essere intervistate insieme. L’età “hanno smesso di contarla” e per entrambe il teatro è una seconda scuola dove non smettono mai di imparare:

Tre parole da associare a questo spettacolo:
Fiorenza:
Coinvolgente, vero, attuale

Maria:
Interpretazione, verità, coraggio

La scena che più ti ha colpito:
Maria:
Io ho letto il libro e pensavo fosse difficile trattare temi così truculenti a teatro. Invece l’hanno fatto con eleganza. Mi ha colpito proprio per questo la scena della morte della maestra: delicata nella sua crudezza.

Cronaca nera: volontà di sbattere mostro e vittima in prima pagina. Attuale anche oggi, che significato ha?
Fiorenza:
È sicuramente un tema molto attuale. E oggi è ancora peggio perché con i social media nessuno si salva più. Ora tutti possono commentare e condannare con molta più facilità, nascosti dietro allo schermo di un computer.

Maria:
Tutto il discorso dei ragazzi che si possono salvare è molto attuale. Mi venivano in mente i ragazzi delle gang di Napoli, che rappresentano la stessa situazione. È possibile salvarsi ma è difficile, soprattutto per i più giovani che non possono scappare: nascono in un certo mondo e in un certo ambiente e non conoscono nient’altro. Come fanno ad andare via?

Meglio una verità scomoda o una bugia comoda?
Maria:
Una bugia non si può nascondere per sempre, si è visto proprio questo stasera. Sarebbe stato più comodo lasciar perdere e dare la colpa ai ragazzi, ma andare a cercare una verità è la cosa giusta da fare, anche se ci vuole coraggio. Vale sempre la pena cercare la verità, anche se costa fatica.

E ancora…

Valentina Sichetti, 21 anni, attrice
Tre parole da associare a questo spettacolo:
Paura, solitudine, blu.

Donato Mastrovillo, 65 anni, pensionato ex commerciante
La scena che più l’ha colpita:
Ho sentito il profondo squallore dell’animo umano nella scena in cui il colpevole barcolla al centro della tangenziale. Mi ha colpito vedere il punto più basso che un uomo possa toccare.

Valentina Sichetti, 21 anni, attrice
Cronaca nera: volontà di sbattere mostro e vittima in prima pagina. Attuale anche oggi, che significato ha?
Penso che la cronaca nera ahimè faccia sempre vendere, è il capro espiatorio che attira l’attenzione. Questo perché il “mostro” in prima pagina ci fa sentire più sicuri, abbiamo la necessità di dare una faccia alle cose, alle persone, sentire che non siamo noi, che noi non lo faremmo.

Sandro Ordanini, 70 anni, pensionato
Tre parole da associare a questo spettacolo:
Ricordi, emozioni e paura.

Carlo Randazzo, Attore, 55 anni
La scena che più l’ha colpita:
La scena del secondo omicidio. Ha stroncato in modo cruento e impietoso la vita di un uomo che non aveva avuto la forza di reagire al male, di alzare la testa o la voce; ho provato fervidamente dispiacere e un senso di umanità.  

Carlo Randazzo, Attore, 55 anni
Quanto si fida delle notizie riportate da giornali e TV?
Io mi fido poco, pochissimo.
In televisione non c’è nulla di vero, di spontaneo, tutto è in funzione di ciò che è interessante e spesso ciò che è violento, che fa paura, il “mostro”, risulta essere la cosa che più attrae il pubblico.

E voi l’avete visto I ragazzi del massacro? Cosa ne pensate? E se ancora non siete andati a teatro nel 2018, questa è l’occasione giusta. Magari ci incrocerete e interrogheremo anche voi.

tratto dal romanzo I ragazzi del massacro di Giorgio Scerbanenco
uno spettacolo di Paolo Trotti
con Stefano Annoni, Diego Paul Galtieri, Federica Gelosa
assistente alla regia Veronica Scarioni
scene e costumi Francesca Biffi
assistente scenografa Paola Tognella
direzione di produzione per Linguaggicreativi Simona Migliori

Per orari, prezzi e altre informazioni:
https://www.teatrofrancoparenti.it/spettacolo/ragazzi-del-massacro/

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