di Beatrice Salvioni
Al Teatro Franco Parenti sono in corso di registrazione le nuove puntate del fortunato format con Ale e Franz che tornerà sul piccolo schermo da domani sera, mercoledì 14 giugno. Dopo otto anni torna l’unico programma senza copione, a metà tra teatro e sit-com televisiva.
L’improvvisazione è un terreno fertile per la comicità. Lo sapevano i comici dell’arte che dalla materia mutevole di un canovaccio hanno creato maschere indimenticabili, e lo sanno anche Ale e Franz che declinano l’arte dell’improvvisazione in veste moderna portando, a otto anni di distanza dall’ultima stagione, il ritorno di Buona la Prima sul palco del Parenti.
Avrei voluto scrivere una recensione di questo format originale che mescola teatro, sitcom e show televisivo, ma tutti i posti sono andati esauriti in pochi giorni e allora, per scrivere questo articolo, perché non mettere in pratica anche io l’arte dell’improvvisazione?
Per cominciare: che cos’è Buona la prima? Chi ha seguito le puntate televisive che sono andate in onda dal 2007 al 2009 lo sa, le regole sono semplici: nessun copione e nessuna scaletta, gli attori conoscono solo il punto di partenza della storia, il resto deve essere improvvisato seguendo gli ordini di un suggeritore che comunica con loro tramite auricolare. La scena è ambientata in un ipotetico appartamento milanese al piano terra in cui due amici, interpretati da Ale e Franz, sono costretti a convivere e ad accogliere di volta in volta gli ospiti a sorpresa che invaderanno il palco e prenderanno parte a questo gioco di improvvisazione.
Buona la Prima dimostra che il teatro e la televisione possono andare d’accordo e che la risata può passare dalla poltrona da teatro al divano di casa. Il Franco Parenti potrá ospitare un pubblico eterogeneo: sia gli affezionati dello spettacolo teatrale, sia gli spettatori occasionali che decideranno di abbandonare il divano di casa per affidarsi all’irripetibile fascino del palcoscenico.
Non è la prima volta che la televisione decide di guardare al teatro, basta pensare a Fo o ai seguitissimi monologhi di Paolini che, con la sua abilità di artista del teatro di narrazione, riesce a tenere aggrappato allo schermo il pubblico televisivo che è per sua natura capriccioso e volubile grazie al potere che gli infonde il telecomando.
Anche Ale e Franz riescono vincitori in questa prova grazie alla loro inesauribile comicità. Insieme a loro ritroviamo Katia Follesa e Alessandro Betti nei panni di Sandro, l’amico di sempre.
Con la direzione artistica di Giancarlo Bozzo e la regia di Elia Castangia, Ale e Franz ci invitano a partecipare a questo gioco di improvvisazione che, con tutti i suoi imbarazzi e le sue sorprese, in fondo è così simile alla vita. D’altronde, chi non improvvisa se stesso, ogni giorno?
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