Ascanio Celestini porta sul palco il suo Gesù

di Lucia Belardinelli

Laika, spettacolo di Ascanio Celestini che ha  debuttato nel novembre 2015, sarà in scena dal 9 al 14 maggio al Teatro Franco Parenti di Milano. All’attore (e regista e scrittore) il compito di dare alla luce un insolito Gesù.

Celestini, romano di nascita, lo conosciamo tutti come un poliedrico personaggio del mondo dello spettacolo: attore teatrale, regista cinematografico, scrittore e drammaturgo. Inoltre – come se non bastasse – ha anche realizzato un disco che raccoglie le canzoni presenti nei suoi spettacoli. Con il suo teatro di narrazione, che tende a ridurre all’osso i mezzi scenografici e attoriali, ha vinto molti prestigiosi premi che hanno valorizzato la sua sfaccettata poetica. I suoi spettacoli sono costituiti da storie che vengono raccontate, storie che celano un lungo lavoro di raccolta dei materiali: spesso l’attore in scena che racconta, come nel caso di Laika, coincide con l’autore, per creare un filtro sottile tra lo spettatore e i protagonisti dell’opera: è in questo modo che Celestini diventa un solista affabulatore, capace di evocare, con la sua parola, una realtà densamente popolata di personaggi.

In Laika il nostro Celestini si impossessa del palco per un intenso monologo della durata di circa due ore, accompagnato dalla fisarmonica di Gianluca Casadei. Il protagonista/narratore altri non è che Gesù. Proprio quel Gesù, tornato oggi sulla Terra non per redimere o per cambiare il mondo ma per vivere e osservare. È la vita di un povero Cristo (o un Povero cristo?) di periferia che beve sambuca e vive in un misero appartamento con il coinquilino Pietro (cioè, in scena, la voce di Alba Rohrwacher). I due potrebbero essere due disadattati qualunque, incapaci di migliorare ciò che li circonda. Ma non sono soli: altri personaggi sono una vecchia, una puttana, una donna con l’Alzheimer, dei facchini in sciopero e un barbone di colore che vive nel parcheggio del supermercato. In scena avvengono piccoli drammi quotidiani, di quelli che spesso ci passano davanti agli occhi senza catturare troppo la nostra attenzione.

La Storia si fonde con micro-storie e vicende personali, la prospettiva adottata è quella delle piccole cose, quella dei reietti della società. Lo stesso spettacolo prende semplicemente il nome dalla cagnolina mandata dai russi in orbita. Laika. Un cane nello spazio. La creatura che per prima è stata tanto vicina a Dio.

 

LAIKA

A cura di e con Ascanio Celestini
Con Ascanio Casadei alla fisarmonica e la voce fuoricampo di Alba Rohrwacher
Produzione Fabbrica srl
in coproduzione con RomaEuropa Festival 2015 e Teatro Stabile dell’Umbria

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