Sei donne davanti alle Fosse: il teatro incontra la storia

di Silvia Bellinzona

Le Fosse Ardeatine non sono certo l’unica né la peggiore delle stragi naziste. Ma sono l’unica strage metropolitana avvenuta in Europa, l’unica che nell’eterogeneità delle vittime riassuma tutta la complessa stratificazione di storia di una grande città”. Così si legge in L’ordine è già stato eseguito, il libro di Alessandro Portelli strettamente legato allo spettacolo Tante facce nella memoria in scena dall’11 al 13 aprile al Teatro Franco Parenti.

Il progetto, diretto da Francesca Comencini, nasce dall’idea di spiegare una vicenda – le Fosse Ardeatine – scolpita nella memoria di un Paese intero, ma di farlo da una prospettiva femminile, grazie a un coro dissonante di sei donne che dialogano nella “battaglia della memoria”. Non solo partigiane come Carla Capponi (interpretata da Chiara Tomarelli), ma anche persone di tutti i giorni come Ada Pignotti (Lunetta Savino), immerse in un tempo cristallizzato nella storia. La scelta di valore della Comencini è stata affidare ogni ritratto di donna all’interprete che gli era più affine, caricando così di ancora più emozione lo spettacolo.

Le sei donne sono testimoni, sopravvissute, portatrici di un’eredità importante: ciò che viene portato in scena diventa così quella soggettività che cambia con il tempo, che reinventa ed elabora continuamente il discorso con la morte.

Una morte affrontata davanti a quelle Fosse, ferita aperta nella memoria di Roma: ancora oggi le opinioni sono più che mai discordanti su chi siano i veri responsabili morali dell’eccidio del 24 marzo 1944. I nazisti, per il sacrificio umano compiuto? O piuttosto i partigiani, per non essersi consegnati? Ne nasce un bisogno di interrogarsi, per rievocare le memorie che avvolgono lo spazio urbano in una molteplicità di racconti.

Qui, nello spettacolo diretto dalla Comencini, il teatro si intreccia con la storia, in un testo che presenta le interviste di chi ha vissuto l’eccidio in prima persona, mantenendone fedelmente le stesse parole, per stabilire un legame vivo con il passato e far riflettere sul presente. Perché a noi che guardiamo è offerta così la possibilità di identificarci con le protagoniste e vivere i loro stessi drammi interiori.

 

TANTE FACCE NELLA MEMORIA

A cura di Mia Benedetta e Francesca Comencini

Testi liberamente tratti dalle registrazioni di Alessandro Portelli

Regia Francesca Comencini

Con Mia Benedetta, Bianca Nappi, Carlotta Natoli, Lunetta Savino, Simonetta Solder, Chiara Tomarelli

Luci Gianni Staropoli

Costumi Paola Comencini

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