di Jacopo Musicco
Chi non ha mai immaginato di conversare con i propri amori del passato è una persona insensibile o priva di qualsiasi affezione, e in entrambi i casi sta mentendo. Da questa semplice premessa prende spunto Some Girl(s), ultimo spettacolo dell’americano Neil LaBute, viaggio metaforico – ma non troppo – attraverso i rimorsi di un uomo prossimo all’altare.
Gabriele Russo è Guy – un nome inglese così generico da poter essere tradotto con tipo – e siede in una stanza, deciso ad affrontare nuovamente le donne del suo passato, sicuro che, una volta chiariti i fallimenti relazionali dei tempi che furono, il suo matrimonio potrà cominciare con la giusta sincerità. A Guy si contrappone un altro vago nome, quasi a indicare l’universalità della messa in scena, some girls, ovvero i quattro fantasmi degli amori passati: la fidanzata, la vamp, l’amante e il grande amore. Il futuro sposo ripercorre il suo passato e quello delle donne che ne hanno fatto parte, in una seduta analitica curata da un Cupido convertito alle tesi di Freud.
Sebbene sia l’uomo il protagonista, a tracciarne la sagoma e a descriverne il carattere sono le quattro donne in scena, vive e tangibili molto più di un ricordo. Attraverso i loro dialoghi avviene l’espiazione di un peccato che tutti, in scena o fuori, ci trasciniamo dietro: aver detto di no quando avremmo potuto dire di sì. E viceversa. I personaggi delle storie (d’amore) sono presenti e visibili, a percepirsi lontano invece è il dolore provocato.
L’espiazione però non si completa e la leggerezza d’animo, invece di una maturazione interiore, prende le sembianze di un’assenza di responsabilità, per cui l’importante diventa essere in sintonia con se stessi prima che con gli altri. Le quattro donne, amanti e amate, come entrano sul palcoscenico così escono, usate per l’autocompiacimento del protagonista. Attraverso questo meccanismo LaBute pone l’accento sulla deriva ego-riferita delle relazioni sentimentali di oggi, dominate dalla tecnologia e da un’incomunicabilità di sottofondo.
In quest’ottica si colloca la decisione del regista Marcello Cotugno di rendere disponibile per gli spettatori un quinto episodio on-line, in aggiunta ai quattro dello spettacolo… che sia la futura moglie questa volta a entrare in scena o semplicemente some girl(s)?
SOME GIRL(S)
di Neil LaBute
con Gabriele Russo
Valentina Acca, Bianca Nappi, Roberta Spagnuolo, Martina Galletta
regia Marcello Cotugno
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Rispondi