Mozart, ritratto di un genio: 3 buoni motivi per andare a vederlo

di Valeria Claudia Orlando

Don Giovanni, a cenar teco m’invitasti, / e son venuto…

Con questi celebri (quanto nefasti) versi la statua del Commendatore si presenta alla porta del proprio ospite. Ma per riscuotere un pentimento. Se ne andrà con un bottino ben più appetitoso: l’anima di Don Giovanni da spedire  dritta all’inferno.

Non certo un bell’incipit per invitarvi a passare una serata insieme a teatro, direte voi, ma possiamo assicurarvi che nessuno vi intimerà di pentirvi e che ci sono  pure buone probabilità che tornerete a casa sani e salvi. Da dove? Dal Teatro Franco Parenti. Guest star della serata: Wolfgang Amadeus Mozart.

Di cosa parliamo? Da mercoledì 1 a domenica 12 marzo il teatro di via Pier Lombardo  porta in scena il compositore austriaco e la sua genialità fuori dagli schemi in un duetto di voce recitata e pianoforte. Lo spettacolo, diretto da Ruggero Cara ed Elisabeth Boeke, si ispira alla biografia iconoclasta di Wolfgang Hildesheimer (Mozart), adattata e riscritta per il palcoscenico da Giuseppe Cederna.

Ma perché andare a vedere questo spettacolo? Ecco i primi 3 buoni motivi:

  1. Mozart is the new Beyoncé. Si parla di numeri: secondo quanto riportato dal sito BillBoard, l’anno scorso il cofanetto di duecento cd di Mozart ha venduto oltre 6mila copie nel mondo, per un totale di 1,25 milioni di dischi. Non male per una star  vissuta nella seconda metà del ‘700!.
  2. Essere un genio è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Cosa voleva dire essere un genio all’epoca e cosa significa esserlo oggi, nell’era del real time? Mozart ci dà una ricetta: fidatevi della vostra capacità di innovare, aggiungete una buona dose di ironia et voilà, il genio è servito.
    Siete stufi dei personaggi idealizzati e perfetti, degli eroi romantici? Questo è lo spettacolo che fa per voi: Mozart è il bambino prodigio per antonomasia, ma chi si cela davvero dietro questa nomea?
  3. Tre cose sono necessarie per un esecutore: l’intelligenza, il cuore, le dita. Chi l’ha detto? Proprio lui, Mozart. E allora fate un piccolo inventario del vostro QI, dei vostri organi e degli arti, mettete da parte ogni imbarazzo e preparatevi a canticchiare le vostre arie preferite, grazie all’accompagnamento del m° Sandro D’Onofrio. Potreste scoprirvi talenti da standing ovation, proprio come Florence Foster Jenkins (qui interpretata da Meryl Streep).

Ancora non siete convinti? L’ultima parola a Giuseppe Cederna: <<Dopo quasi trent’anni Wolfgang Amadè è tornato a trovarmi. E’ saltato fuori chiedendomi di aiutarlo a ritrovare se stesso. Di raccontare la mia e la sua storia. Di tornare a fare ancora il clown>>. 

Come resistere?

 

MOZART – ritratto di un genio
di e con Giuseppe Cederna
liberamente tratto da Mozart
di Wolfgang Hildesheimer
e con M° Sandro D’Onofrio pianoforte
musiche di W. A. Mozart
regia Ruggero Cara, Elisabeth Boeke
scene Francesca Sforza
costumi Alexandra Toesca
fotografo Marco Caselli Nirmal
produzione Teatro Franco Parenti / Art Up Art

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