di Beatrice Salvioni
Pietro Boitani, premio Balzan 2016 per la letteratura comparata, racconta il personaggio greco al Teatro Franco Parenti questa sera alle 18, in occasione della presentazione del volume Il grande racconto di Ulisse edito da Il Mulino. Ma Ulisse chi è?
L’eroe dal multiforme ingegno, l’espugnatore di Troia, il marito che ama la fedele Penelope, l’uomo dall’inestinguibile sete di conoscenza. Ma è anche l’eroe che imbroglia nelle reti della scaltrezza, che conquista Troia grazie all’inganno di un cavallo farcito di soldati, il marito che cede alla vellutata tentazione degli abbracci di altre donne, l’uomo che forgerà la propria rovina incapace di frenare il desiderio di sapere.
Ulisse per i Romani, Odisseo per i Greci; per il crudele Ciclope, Nessuno. Un uomo dai molti volti, un prisma dalle innumerevoli sfaccettature. Ulisse è un uomo errante non solo alla ricerca della patria, Itaca, isola brulla e rocciosa ma da lui disperatamente amata, ma anche alla ricerca di se stesso e di risposte.
Nell’Iliade svetta tra gli altri guerrieri per il suo ingegno; sua è l’idea che permetterà ai Greci di conquistare Troia dopo dieci anni di infruttuoso assedio. Ma alla vittoria non seguirà il ritorno: Itaca dovrà attenderlo per altri dieci anni che passerà errando, tormentato dalla maledizione scagliata da Poseidone: sono le vicende dell’Odissea, il poema che si chiude con il ritorno dell’eroe alla sua isola, la sconfitta dei Proci che insediavano la sua reggia e il ricongiungimento con Penelope.
E poi?
Cosa accade al nostro eroe assetato di conoscenza? L’animo di Ulisse scalpita, incapace di trattenersi sulla sua piccola isola: è così che lo ritrae Dante, collocandolo nel XXVI canto del suo Inferno, nella bolgia dei fraudolenti: un uomo insoddisfatto, ardente di “divenir del mondo esperto”. Riprende il mare con un pugno di compagni che con quel famoso “O frati” convincerà a valicare i limiti posti dagli dèi, le colonne d’Ercole con quella scritta “Nec plus ultra” (non più oltre). Verrà punito e fatto naufragare; così muore per Dante l’uomo che crede di poter conoscere tutto.
Numerosi scrittori hanno trovato in Ulisse una personale sfaccettatura: Foscolo ha visto l’eroe sofferente per la patria lontana, Pascoli ha intuito la figura lacerata dal dubbio e dominata dall’angoscia della ricerca di senso, D’Annunzio evidenziava la grandezza di Ulisse rispetto ai compagni, prototipo del superuomo sprezzante del pericolo, Gozzano lo trasforma invece in un moderno viveur parodiandone l’immagine eroica e facendolo naufragare a bordo di uno yacht, Joyce lo inserisce nell’ombra di Mr.Bloom, personaggio che ne evoca le caratteristiche nel suo romanzo più famoso.
Ulisse è sempre attuale. Perché, dietro all’ingannatore, all’eroe, al guerriero, c’è un uomo che cerca, che si pone domande e si affanna a trovare un senso.
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