di Elisa Beretta
Immaginate che al posto delle auto e dei tram, in questa Milano d’estate, ci siano alberi e carrozze. E immaginate di poter tornare indietro nel tempo di più di un secolo, fino al 1879. L’afa, però, è la stessa. Solo più umida. È proprio lì che potrete essere testimoni di una delle storie d’amore più passionali di sempre: quello tra Florentino Ariza e Fermina Daza, un amore dal carattere leggendario, che attende «cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese» prima di essere assecondato. Ma, d’altronde, non ci si può certo stupire della raffinata immaginazione di Gabriel García Márquez, che proprio con L’amore ai tempi del colera vinse il Nobel.
Già trasposto in una sublime versione cinematografica, che vede Javier Bardem e Giovanna Mezzogiorno superarsi nell’interpretazione dei due amanti, questo capolavoro di letteratura contemporanea, che dà il titolo allo spettacolo, riscuote il suo successo anche in teatro. Con la regia di Cristina Pezzoli, una straordinaria Laura Marinoni si esibisce in un’operita musical per cantattrice e suonatori, rinnovando il gusto delicato ma estremamente passionale della Colombia di inizio secolo. In scena è accompagnata da Alessandro Nidi al pianoforte e Marco Caronna alla chitarra e percussioni, che in 105 minuti vi trasporteranno, come in un sogno, nei ritmi caraibici di un magico Sudamerica.
Laura Marinoni, che nella sua carriera vanta collaborazioni con Strehler, Ronconi, Albertazzi e Lavia, nel 2001 riceve il premio Ubu, per il ruolo di Lolita, dal romanzo di Nabokov, nel 2007 il prestigioso premio Duse, e nel 2012 il premio Hystrio, con Un tram che si chiama desiderio, diretto da Antonio Latella. La sua ecletticità e passione per la musica l’hanno condotta, negli ultimi anni, a un particolare interesse verso l’espressione musicale nel teatro, e la sua influenza sulla scrittura teatrale. Da qui nasce, dunque, questa scelta irriverente dell’operita per un capolavoro tradizionale come quello di Márquez, pensata fino all’ultimo dettaglio, e con una potenza comunicativa inimitabile.
Solo ottime motivazioni, dunque, per farsi trascinare in un’avvolgente avventura teatrale e musicale, abbandonandovi alla finezza prosaica di Márquez e all’espressività vocale del cantato e recitato della Marinoni, perfezionato dalla musicalità di Nidi e Caronna. Al Teatro Franco Parenti, nelle serate di lunedì 4 e martedì 5 luglio, ore 20.30.
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