di Greta Salvi
Dopo il successo di Mi voleva Strehler, Maurizio Micheli e Luca Sandri tornano al Teatro Franco Parenti, il 15 e 16 giugno, con un nuovo spettacolo in prima assoluta.
L’ambientazione di Uomo solo in fila è già sintetizzata nel titolo. Pasquale è un uomo solo, anche se con lui ci sono altre persone, allineate in fila, in attesa di essere chiamate per conoscere il proprio destino. Non si sa dove questa fila abbia inizio né dove finisca, non si conosce nemmeno il luogo in cui la fila si trovi. Uno spazio neutro, un tempo indefinito: il contesto perfetto per far emergere riflessioni e ricordi.
Ed è quello che Pasquale fa: mentre aspetta pazientemente in coda, il protagonista ricorda eventi, rievoca illusioni e speranze, manifesta inquietudini, intona melodie che emergono dalla memoria, dal fondo di un mare che, come nella canzone Genova per noi di Paolo Conte, “si muove anche di notte e non sta fermo mai”. E che per questo un po’ spaventa.
Luca Sandri, già regista di spettacoli-tributo a Giorgio Gaber e Enzo Iannacci e di omaggi teatrali al varietà televisivo (sua la regia dello spettacolo Gran Varietà), con Uomo solo in fila confeziona un’altra operazione di memoria, ma senza nostalgia. E Maurizio Micheli, autore e interprete del testo, è in perfetta sintonia artistica con lui.
UOMO SOLO IN FILA
I pensieri di Pasquale
di e con Maurizio Micheli
regia di Luca Sandri
Teatro Franco Parenti
15 e 16 giugno 2016
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