di Maria Teresa Magi
Luciano Canfora, professore emerito di filologia greca e latina dell’Università di Bari e collaboratore del Corriere della Sera, presenta il suo ultimo saggio edito da Laterza nella lectio magistralis “Tucidide e la guerra” al Teatro Franco Parenti, mercoledì 11 maggio. La lezione sarà accompagnata dalle letture di Luca Micheletti, attore vincitore del Premio Internazionale Luigi Pirandello 2015 e del Premio Ubu come miglior attore non protagonista nel 2011 per La resistibile ascesa di Arturo Ui di Claudio Longhi.
«Les véritables vérités sont bien difficiles à obtenir pour l’histoire»
Napoleone, Memoriale di Sant’Elena (20 Novembre 1816)
Uno dei ricordi del liceo a me più cari è legato alla mia adorata professoressa di Storia e Filosofia, famosa tra gli studenti per il suo passato da sessantottina e per il trolley pieno di libri che trascinava con sé in giro per la scuola. Tra i (tanti) temi sui quali era solita insistere, il posto d’onore spetta senza dubbio all’importanza delle fonti e della loro effettiva attendibilità: nulla di ciò che ci viene detto ha valore, se non ci fidiamo di chi ce lo dice. La questione è certamente cruciale (o, per lo meno, dovrebbe esserlo) in qualsiasi ambito, tanto più in quello storiografico: è infatti questo il concetto che emerge, sin dalle primissime pagine, nel nuovo saggio di Luciano Canfora: Tucidide. La menzogna, la colpa, l’esilio. È in occasione dell’uscita di questo suo ultimo brillante lavoro che il professore terrà, al Teatro Franco Parenti, una lectio magistralis incentrata sui temi tipici della questione tucididea: la guerra, la storia, la verità.
Padre indiscusso della storia nel senso moderno del termine, Tucidide fu il primo a impegnarsi nella realizzazione di un’opera storiografica libera dalle esigenze estetiche tipiche dei poeti e dei logografi, basata sul vaglio critico delle fonti e sulla ricerca rigorosa della verità storica. Cionondimeno, la vicenda personale dell’autore e le relative notizie da lui riportate sono state lungamente al centro di un acceso dibattito che ancora non trova soluzione univoca e che ha portato molti a dubitare dell’effettiva attendibilità dell’intera opera tucididea. Si tratta della cosiddetta Schuldfrage, la “questione della colpa”: era Tucidide colpevole di tradimento? È stato egli realmente condannato all’esilio? O si tratta solo di una leggenda fondata sull’erronea interpretazione dei posteri? È a queste domande che la lucida e dettagliata analisi di Canfora intende dare una risposta, opponendo alle argomentazioni dei “teorici dell’esilio” l’inoppugnabilità e l’autorevolezza delle fonti, dando vita a un’esaustiva e convincente disamina dei fatti, senza mai perdere quel tono leggero, ironico, talvolta canzonatorio, che rende la lettura agevole e piacevole anche per i non addetti ai lavori.
Le chiavi di lettura di un’opera tanto complessa sono certamente molteplici; tuttavia, la questione dell’attendibilità delle fonti, centrale nella vicenda descritta da Canfora, costituisce certamente un utile spunto di riflessione. In un’epoca in cui l’informazione è istantanea, libera e alla portata di tutti (ma anche indiscriminata, incontrollata e largamente manipolata), l’attenzione a questi temi diviene cruciale, onde evitare di confondere il sole con gli specchi per le allodole.
TUCIDIDE E LA GUERRA
mercoledì 11 maggio, ore 18.30 Lectio magistralis di Luciano Canfora In occasione della pubblicazione del saggio |
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