
Stasera sono stanca, ho deciso di stare a casa. Mi rilasso e faccio un piano molto articolato: zapping sul divano finché non crollo addormentata davanti a un programma trash qualsiasi. Mentre il mio pollice preme senza alcuna aspettativa sui tasti del telecomando, una voce familiare, da lontano, richiama la mia attenzione ormai remota… È proprio lui! Il commissario Montalbano! “Ancora?”, penso io. Ma una forza sovrannaturale mi impedisce di cambiare canale, obbligandomi a vedere tutti e due gli episodi proposti, dalla sigla ai titoli di coda.
Ci rifletto su. Dopotutto Andrea Camilleri è un genio capace di riportare in auge il genere poliziesco con vitalità nuova e una connotazione fortemente siciliana. E poi c’è Zingaretti, il commissario. Superba interpretazione. Chissà se è stato difficile trovare un attore siciliano, penso, così dotato e adatto per la parte? Ma poi, sarà davvero originario di Porto Empedocle – corrispondente reale della cittadina di fantasia Vigata -, o giù di lì? O sarà piuttosto di Agrigento, Palermo, Gioiosa Marea o Erice?
La curiosità è infida, mi alza persino dal divano e mi invita sul tappeto rosso dell’Internèt. Cerco. Alla voce “Biografia”, il mio ritmo di lettura cresce proporzionalmente a quello cardiaco. “Roma”, leggo. Roma??? Ebbene sì, “Luca Zingaretti (Roma, 11 novembre 1961) è un attore italiano” recita la cara vecchia Wikipedia. Le mie certezze crollano. Ma allora è davvero bravo!
Purtroppo, però, non finisce qui. Mentre mi inoltro più a fondo nel mistero di questa ricerca biografica improvvisata, con lo sguardo tipico della mucca che guarda il treno, leggo un’altra novella sconvolgente: non solo Zingaretti è romano, ma è anche il fratello maggiore di Nicola Zingaretti, presidente, per l’appunto, della Regione Lazio.
E non solo! Non è nemmeno quello del dizionario.
A questo punto ho bisogno di una pausa.
Troppe informazioni in una sola sera.
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07 – 08 LUGLIO
LA SIRENA
dal racconto Lighea di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
drammaturgia di Luca Zingaretti
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