
Luglio 1989: è la calda estate che precede la caduta del Muro di Berlino quando, dalla suggestiva cornice di Villa Adriana, debutta in prima assoluta Memorie di Adriano, tratto dal romanzo di Marguerite Yourcenar. Protagonista, Giorgio Albertazzi.
Dopo 26 anni e oltre 700 repliche in tutto il mondo, lo spettacolo, tra i più fortunati e longevi del teatro italiano, torna in scena (fino al 2 luglio) al Teatro “Franco Parenti” di Milano.
Ad interpretare, anzi, ad impersonare l’imperatore romano è sempre lui: il maestro. Dopo anni di repliche, riprese, tournée, personaggio e interprete sembrano fondersi, nella figura di questo gigante del teatro italiano, classe 1923. Eppure per Albertazzi la prima milanese dello spettacolo è un momento speciale. L’attore stesso lo rivela alla fine dello spettacolo, rivolgendosi, un po’ commosso, al pubblico: quel pubblico che ha salutato il suo ingresso in scena con un caloroso applauso e che, al termine, lo omaggia con una standing ovation che ha il sapore di un abbraccio. É una serata speciale perché, dopo alcuni anni di assenza dello spettacolo dalle scene, Memorie di Adriano ritorna in una città e in un teatro particolarmente significativi per Albertazzi. A Milano lo legano i ricordi delle produzioni televisive, degli studi RAI di Corso Sempione, agli albori della televisione italiana. Al Teatro Parenti lo lega il profondo affetto per Andrée Ruth Shammah.
In questa serata speciale, Albertazzi ha ripercorso, ancora una volta, i ricordi di Adriano: la parabola politica e umana di un imperatore che, giunto alla vecchiaia, traccia un bilancio della propria vita. L’ambizione, l’amore, il potere, le vittorie militari, l’anelito alla bellezza emergono in filigrana attraverso il velo di una struggente malinconia. La gloriosa profezia, «Tu seras Emperador!», si è avverata, ma appartiene ormai al passato; un passato a cui l’imperatore guarda con sereno distacco, allo stesso modo in cui si confronta con la decadenza fisica e la fine ormai prossima. Tra i tanti, attualissimi spunti di riflessione offerti dal testo (pressoché immutato in tutti questi anni), c’è anche questo: Adriano ci insegna ad abbandonare l’affanno (così tipico della nostra società), a lasciar scivolare via i rimpianti, a cercare di guardare a sé stessi e alla propria vita con verità, ma anche con affetto e indulgenza.
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23 GIUGNO – 2 LUGLIO
MEMORIE DI ADRIANO
di Marguerite Yourcenar con Giorgio Albertazzi e con Stefania Masala Evelina Meghnagi musica e canti Armando Sciommeri (percussioni) Giovanna Capuccio regia di Maurizio Scaparro |
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