Chi è Giorgio Albertazzi? Un’introduzione poco ortodossa.

di Giacomo Fadini
di Giacomo Fadini

“Ah, Albertazzi! Il grande e irreprensibile Albertazzi! Non sapevo facesse anche teatro!”

Se il primo pensiero vedendo la scena dei provini di Chiedimi se sono felice è stato:“Ah sì, Albertazzi. Chi è?” forse questa piccola introduzione può fare al caso vostro, soprattutto se, un giorno dal 23 al 2, vogliate vederlo in scena al TFP, con il testo della Yourcenar Memorie di Adriano. Leggervi queste due righe servirà per darvi un’aria di aristocratica nonchalance e evitare di guardare gli altri che ne parlano con un sorriso stampato in volto, con la testa che si muove su e giù e la speranza di non attirare troppo l’attenzione e domande indiscrete sulla vostra preparazione sulla storia teatrale italiana.

albertazzi

Sappiate innanzitutto che Giorgio Albertazzi non è un giovincello. Nasce nel 23, il 20 Agosto, sotto il segno del Leone. E’ uno di quegli attoroni che ha raggiunto l’ultima delle fasi di Arbasino (“giovane promessa, solito stronzo, venerato maestro”), quindi, qualsiasi cosa facciate, non parlatene male. Dopo il debutto del ‘49 con il Troilo e Cressida e un impegno fervente come attore in sceneggiati televisivi italiani, negli anni 60′ il nostro ex Repubblichino, raggiunge le grandi vette Olimpiche impersonando un Amleto mica male. Amleto quello di Shakespeare, per intenderci. Serate trionfali al Royal National Theatre al fianco di Zeffirelli fanno sì che la sua foto sia ancora nella galleria permanente dei più grandi attori shakespeariani di tutti i tempi, addirittura come unico attore italiano. Ricopre infatti in quegli anni quasi tutti i ruoli possibili e immaginabili scritti dal drammaturgo.

Ma dopo vent’anni di carriera arriva la tragica notizia: i testi di Shakespeare da mettere in scena sono finiti. Giorgio parte alla carica della regia: prima quella televisiva, poi in un momento di euforia gira il suo primo film cinematografico “Gradiva”; e, visto il successo, anche l’ultimo.

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Si occupa allora di regia teatrale, torna a fare televisione, registra dischi in cui recita Dante, apre la sua scuola di teatro, si risposa, si candida come deputato e viene strabattuto dalla Lega Nord. Tempo di girare il calendario e si fanno già gli anni 2000.

Pur essendo un pochino datato ci ha regalato anche in questi anni emozioni degne del suo nome. Basti pensare alla partecipazione a Ballando con le Stelle dell’anno scorso, le sue apparizioni a Porta a Porta e al programma del sempre rigido Fabio Fazio. Ma queste ultime cose, mentre parlate con le altre persone di neorealismo o di teatro povero non citatele. Pensateci sorridendo e lasciate parlare gli altri, che ne sanno. Noialtri profani, seduti sulla nostra poltroncina rossa a seguire Le memorie di Adriano, sapremo a cosa pensare nel frattempo.

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23 GIUGNO – 2 LUGLIO

MEMORIE DI ADRIANO

di Marguerite Yourcenar
con Giorgio Albertazzi
e con
Stefania Masala
Evelina Meghnagi musica e canti
Armando Sciommeri (percussioni)
Giovanna Capuccio
regia di Maurizio Scaparro

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