di Gabriele Porrometo
Finale di Partita è un termine che designa la terza e ultima parte di un incontro a scacchi. Questa fase è la più critica di tutta la partita, poiché in essa il bravo giocatore si distingue da quello mediocre, trovando il coraggio di arrendersi di fronte all’inevitabile sconfitta. In questo capolavoro tragicomico in scena al Teatro Franco Parenti dal 21 al 26 Aprile, il regista Lluis Pasqual ci propone un “Finale di partita” immerso nella cultura italiana, in particolare quella partenopea, molto più vicina alla filosofia di Beckett di quanto non si possa immaginare.
In uno scenario post-atomico surreale dove i ritmi altalenanti e le bellezze della vita sono scomparse del tutto, facendo posto a monotonia quotidiana e a un’apatica ironia della sofferenza, troveremo come protagonista un formidabile Lello Arena nella parte di Hamm: la pedina principale che non si arrende di fronte al fallimento certo cui è destinata. Non per caso il nome del personaggio rimanda al termine inglese “hammer” che significa “martello”, da qui la sua instancabile lotta martellante contro qualsiasi cosa, senza un fine o una direzione precisa. Egli, insieme al suo entourage di bizzarri personaggi, si opporrà a questa misera condizione con ogni mezzo a sua disposizione, rappresentando questa titanica (e grottesca) resistenza, interrotta soltanto da vivi ma lontani ricordi, con una vuota ritualizzazione di quel disperato senso del niente che caratterizza le opere del grande autore irlandese.
Tentando in tutti i modi di ottenere un riscatto, Hamm sarà sempre messo sotto scacco dalle contromosse del suo servo Clov, il cui nome riprende il termine francese “clou” (chiodo), formando una pura antitesi simbolica e drammatica, la cui sintesi annega senza alcuna risoluzione nel buio dell’ignoto. Soltanto la terribile e dispotica presenza della morte infesterà la pièce come un’impietosa spada di Damocle dall’inizio alla fine: la vera ed eterna vincitrice del “finale di partita” di ciascuno di noi.
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21 | 26 aprile 2015
FINALE DI PARTITA
Di Samuel Beckett
traduzione Carlo Fruttero
regia Lluis Pasqual
con Lello Arena, Gigi De Luca, Stefano Miglio, Angela Pagano
scene e costumi Frederic Amat
luci Cesare Accetta
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