L’eco di una generazione perduta

Prosegue con successo al Franco Parenti il ciclo Lezioni di Rock condotto da Gino Castaldo ed Ernesto Assante. Dopo Bob Dylan e i Beatles, protagonista del prossimo incontro, giovedì 22 gennaio alle 19.00, un’altra band leggendaria direttamente dalla swinging London: The Who, capitanati dallo sfrenato chitarrista Pete Townshend.
A cominciare dall’ inno generazionale My generation (1965) con i celebri versi “I hope I die before I get hold” (“spero di morire prima di diventare vecchio”), vero motto della cultura mod di cui gli Who furono tra i principali portavoce, passando per le incendiarie esibizioni dal vivo come la famigerata apparizione al Festival di Woodstock i due appassionati critici, attraverso note, testi, aneddoti e filmati storici racconteranno “il più grande gruppo dal vivo di sempre”, come li ha definiti Eddie Vedder dei Pearl Jam. Esaminando l’accurata ricerca musicale del complesso che culminerà, al crepuscolo dei sixties, nella genesi della prima rock opera della storia, Tommy (1969), l’incontro si soffermerà poi sull’analisi del successivo Who’s Next (1971).

Una vera pietra miliare del rock, già dalla copertina che ironicamente allude a 2001: Odissea nello spazio, nata dalle tracce di un incompiuto concept album originario, Lifehouse, che pare avrebbe dovuto fondere rock e teatro in una storia futuristica riecheggiante un huxleyano Mondo Nuovo… Ogni brano è testimone di un autentico stato di grazia compositiva: dall’iniziale Baba O’Riley, ispirata alla musica minimale di Terry Riley e imbevuta della filosofia del guru indiano Baba, a canzoni d’amore come My Wife, scritta dal virtuoso e imperturbabile bassista John “The Ox” Entwistle, passando alla più malinconica The song is over o alla spensierata Going mobile. Due restano però su tutti i brani di punta: l’intensa Behind Blue Eyes con un intro acustico interrotto dal grintoso rullare di Keith Moon (secondo nella classifica dei migliori batteristi di tutti i tempi redatta dai lettori della rivista Rolling Stone) e Won’t Get Fooled Again, lungo manifesto di rivolta spinto da una traccia sintetizzata che chiude il disco e include il fragoroso grido del cantante Roger Daltrey più volte definito come l’ineguagliabile “urlo di una generazione beffata”. Quella generazione “arrabbiata” ma ancora elegante che gli Who, ben lontani dagli anni violenti e nichilisti del punk, hanno saputo rappresentare con rara energia per oltre un decennio.
Giovedì 22 gennaio, ore 19.00
LEZIONI DI ROCK, di Gino Castaldo e Ernesto Assante: THE WHO – WHO’S NEXT
Teatro Franco Parenti
Via Pier Lombardo 14, 20135 Milano
Informazioni e prenotazioni: 02.59995206
Biografia/Recensione – Recensione/Biografia , presentazione davvero puntuale e appassionata!
Quando e se organizzate qualche evento simile sui Queen mi troverete in prima fila!