
Martedì 20 maggio alle 18.30, al Teatro Franco Parenti, Luciano Canfora presenta il suo ultimo libro, “La crisi dell’utopia – Aristofane contro Platone” (Laterza). In dialogo con l’autore Mario Vegetti, Eva Cantarella e Armando Massarenti.
Letture sceniche di Massimo Loreto (Aristofane) e Rosario Lisma (Platone).

Quando, Thomas More, nel ‘500 inventò, coniandola su base greca, la parola “utopia”, (da οὐ “non” e τόπος “luogo”, luogo che non esiste, ma forse, giocando sull’omofonia nella pronuncia inglese di εὖ “buono”, anche luogo buono, ideale e perfetto), il greco era già lingua morta, eppure la parola ebbe larga fortuna, e talvolta non solo fortuna.
Per inseguire un’utopia tanti si sono persi, innumerevoli hanno combattuto tremende guerre, alcuni si sono ritirati a vita eremitica, altri sono diventati dittatori, molti sono stati ammazzati, tantissimi sono morti con l’amaro in bocca. Ma l’utopia non ci abbandona, nemmeno in questo secolo di non-luoghi che esistono e annichiliscono, di forze centrifughe e di eruzioni economiche.
La riflessione di Luciano Canfora sull’utopia oggi in un libro dal titolo eloquente: “La Crisi dell’Utopia” è, per definirla con un termine caro al giornalismo e spesso utilizzato in modo scorretto, “laica”. Del concetto viene raccontata la presenza nella letteratura e nella filosofia greca, il suo apice e la sua crisi ma anche i suoi rischi e le sue criticità.
Con la lucidità e l’acume della sapienza Canfora mette a confronto l’utopia politica elaborata da Platone nella Repubblica, e la satira sferzante di Aristofane. Nelle Ecclesiazuse, infatti, il commediografo antico ribalta la prospettiva del sogno platonico: da uno stato dove i colti e i saggi dominano e regolano la vita degli uomini, e dove le risorse, sono messe, tutte, a favore della collettività, ad un modello “democratico” in cui le donne (considerate “materia comunitaria” nel dialogo platonico) impongono un regime di comunismo integrale che costringe paradossalmente gli uomini a soddisfare i favori da laide vecchiacce prima di poter ottenere l’attenzione di una bella ragazza.
Così con l’ironia geniale del polemico Aristofane emerge tutto il realismo della satira che fa da contraltare all’idealismo della filosofia platonica. I due sguardi, entrambi portati alle estreme conseguenze, si confrontano soprattutto sugli istituti fondamentali del vivere insieme: la famiglia e la proprietà. Quei valori che sembrano acquisiti, imprescindibili e vincolanti, eppure risultano nodi problematici in ogni tempo, ritornando sempre al centro del dibattito politico e del lavoro dei pensatori.
Dalla Repubblica platonica, al sogno rinascimentale di una società governata dalla cultura, fino al modello autoregolato di un mercato totalmente libero e autonomo, le società con i loro diversi temperamenti storici, hanno idealizzato alcuni modelli, i quali poi spesso hanno rivelato le loro fragilità se calati nella realtà.
Perché la forza dell’utopia è al tempo stesso la sua fragilità: essa resiste finché non esiste, in un paradosso che ricorda quel celebre indovinello: “se lo pronunci, scompare” (il silenzio, ndr).

LUCIANO CANFORA
presentazione de LA CRISI DELL’UTOPIA – Aristofane contro Platone
(Editori Laterza)
Martedì 20 maggio, ore 18.30 @ Teatro Franco Parenti
Intervengono con l’Autore Eva Cantarella e Mario Vegetti
Coordina Armando Massarenti
Letture sceniche di Massimo Loreto e Rosario Lisma
In occasione della pubblicazione del volume edito da Laterza
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Informazioni: www.teatrofrancoparenti.it – 0259995252
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