
Alzi la mano chi nella vita non si è mai posto la fatidica domanda: chi sono io? La alzino pure coloro che, più altruisti, si sono chiesti: chi sono gli altri?

Questi gli interrogativi cui Marco Baliani prova a dare risposta all’interno di Identità, il suo ultimo spettacolo dal titolo tanto inequivocabile, quanto sfuggente. Prendendo spunto da uno degli incubi più ricorrenti per ognuno di noi – ossia lo smarrimento della propria carta d’identità – l’attore e drammaturgo, riflette, recitando, dialogando, raccontando come solo lui sa fare, sul concetto di identità. Ad aiutarlo nelle sue frammentarie esplorazioni dell’animo umano, Baliani chiama a sé il romanziere Amin Maalouf, il viaggiatore Ryszard Kapuscinski, il saggista Tzvetan Todorov e la filosofa Adriana Cavarero, ma anche l’ambulante africano, la badante ucraina e l’elemosinante di chissà quale nazionalità: la scomposizione in differenti voci, pensieri, linguaggi che avviene sul palco si fa portavoce di quella polifonia che sottende il concetto stesso di identità.

Permane dunque sempre la domanda fatidica: cos’è l’identità? È forse il luogo in cui viviamo? La lingua che parliamo? Il colore della nostra pelle o dei nostri capelli? Le cose o i cibi che ci piacciono? O la somma di tutte queste cose? O addirittura nessuna di esse? Forse, l’identità è un po’ come l’aria: c’è, ma non si vede, eppure serve. Serve a definirci, a farci essere unici e allo stesso tempo diversi, a farci entrare in relazione con gli altri, a farci sentire “noi”. L’identità è un qualcosa che si vive, proprio come il teatro.
IDENTITÀ di e con Marco Baliani e Maria Magliettaproduzione Casa degli Alfieri 5|16 marzo @Teatro Franco Parenti Info e prenotazioni: http://www.teatrofrancoparenti.it
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