
Cambiare inquilino è come il testa o croce. Coinquilino si, coinquilino no, ma chi può sapere di aver trovato quello giusto? La prima impressione non sempre è sufficiente a svelarci chi ci sta davanti, e così bisogna affidarsi al caso, alla fortuna e al fatto che bisogna pagare l’affitto imminente. A Luca non è andata bene: quello che sembrava un ragazzo timido e riservato è morto nel bel mezzo del trasloco. E il suo primo pensiero non va al corpo inerme steso a terra, ma all’imminente e rovinosa ricerca di un nuovo coabitante.
Vivere con altri, inizialmente estranei, conduce inevitabilmente a intrecciare storie parallele e spesso inconciliabili: così Luca viene trascinato da Emma, la sorella del defunto, lunatica, sfuggevole, alla ricerca di se stessa, che convive con un segreto insopportabile verso l’ineluttabilità della morte. E quella che a lui sembrava una vita normale e felice si sgretola a piccoli colpi, portando alla luce tutti i suoi fallimenti: un lavoro senza infamia e senza lode, che in fondo non lo gratifica; una fidanzata, Teresa, che sogna di costruire una famiglia e continua a prendere le misure della cucina giusta per loro, ma che tutto sommato lui non ama.
Fabio Cherstich mostra la tragicommedia del nostro tempo, tra attimi di cieco furore e pause di razionalità, tra la cucina e la cameretta, la tisana e la sigaretta. Il sesso ruota attorno all’incertezza: è sulla bocca di tutti, lo si fa per noia o per sentirsi vivi, con chi capita e senza pretese. Pochi oggetti in scena che trasudano l’insofferenza di questi giovani sbandati; un tavolo, un letto, una vasca e i muri impregnati delle miserie di inquilino in inquilino.
La chitarra e le malinconiche melodie eseguite dal vivo da Barbara Cavalieri tracciano gli stati d’animo di Emma, solcano il crescendo della disperazione di quella che era stata un’infanzia serena, di giochi, di risate al mare, di foto spensierate che scorrono sul fondale della scena. Convincono e spiccano le due attrici protagoniste, Silvia Giulia Mendola e Cinzia Spanò, sintesi di due donne diametralmente opposte, ma entrambe figlie di una società che le trascina in un surrogato di esistenza. Cherstich non si smentisce alla regia, dopo essersi affermato con Niente, più niente al mondo, alternando la coralità dei personaggi all’intimità di ciascuno, giocando avanti e indietro, scavando in profondità il testo di Fabio Banfo.
L’INQUILINO
di Fabio Banfo
regia e spazio scenico di Fabio Cherstich
con Silvia Giulia Mendola, Cinzia Spanò, Alberto Onofrietti e Corrado Accordino
15 febbraio|02 marzo @ Teatro Franco Parenti
Info e prenotazioni: http://www.teatrofrancoparenti.it
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