
Forse non lo sapete, ma in realtà ognuno di noi non ha un solo stomaco. Ne esiste – e molti di voi avranno potuto constatarlo – una temutissima estensione, che appare nel nostro corpo solamente quando abbiamo intenzione di recarci a teatro. Il primo sintomo consiste nell’atavico dubbio di fronte al quale tutti ci siamo trovati almeno una volta almeno, nella vita: «Mangio prima o dopo lo spettacolo?». Qualsiasi risposta diate a questa domanda non soddisferà mai lo stomaco da teatro, organo subdolo che non perdona mai. Appartenete alla categoria dei previdenti e avete dunque deciso di mettere qualcosa sotto i denti prima di accomodarvi sulle poltroncine e godervi lo spettacolo? La vostra inedita unità anatomica vi ringrazierà nella maniera meno opportuna, emettendo simpatici rumorii durante il momento di massimo silenzio e tensione drammatica, catalizzando gli sguardi inorriditi di chi vi siede accanto.
Se invece – lasciandovi ingannare dall’orario d’inizio e dalla breve durata dello show – avete deciso di ritardare la vostra cena, sappiate che su di voi pende, come una spada di Damocle, la terribile vendetta dello stomaco da teatro: sebbene non abbia dato alcun segno di vita fino all’ingresso in sala, inizierà a tormentarvi non appena caleranno le luci e sarete ormai troppo lontani dalle leccornie disponibili nel Foyer, e vi ritroverete a metà rappresentazione ad accarezzare l’ipotesi di dare un morso al bracciolo, o – in casi disperati – al vicino.
A questo punto, direte, ben vengano gli spettacoli con intervallo: la promessa di un breve rifocillamento dovrebbe essere in grado di tenere a bada i brontolii durante il primo tempo, e tranquillizzarli durante il secondo. Non è così, ahimè, poiché l’intervallo è il regno incontrastato di un altro organo magico: la vescica da teatro. Anch’essa opera seguendo meccanismi incomprensibili alla ragione umana: è capace di farvi provare un’arsura simile a quella che si prova nel deserto, costringendovi a ingurgitare litri d’acqua che andranno chiaramente espulsi, prima o poi. Ecco dunque che l’intermezzo si trasforma spesso e volentieri in uno scenario apocalittico senza apparente via d’uscita: sgranocchio qualcosa o corro alla toilette?
Per nostra fortuna esiste un potentissimo medicinale in grado di eliminare ogni sintomo causato da questi due simpatici organi: uno spettacolo davvero bello. Perché il teatro, quello vero, è fatto per nutrire la mente, e se proprio dovesse arrivare a farvi rilasciare liquidi, saranno sicuramente lacrime, di gioia o d’emozione. Con buona pace di stomaco e vescica da teatro, che dovranno rassegnarsi e godere anch’essi della magia di quest’arte.
Rispondi