Arcistufi degli addobbi natalizi e dello zucchero a velo? La redazione di Sik-Sik vi propone un Avvento alternativo, inquisitorio e polemico. Approfittando della distribuzione nelle sale del nuovo film di Woody Allen, Blue Jasmine, abbiamo stilato una nostra personalissima top ten. Assolutamente capricciosa e parziale, come tutte quelle che si rispettino. Cominciamo dai sacrifici: Prendi i soldi e scappa, Il dormiglione, Stardust Memories, Un’altra donna e Broadway Danny Rose non compaiono, e ce ne pentiremo per sempre. Lo stesso vale per titoli sorprendenti come Ombre e nebbia, Pallottole su Broadway e La dea dell’amore. Invochiamo il vostro aiuto: segnalate – tra i film da noi scelti – quello che amate di più, quello che condannereste al girone dei sopravvalutati, quello che avreste voluto vedere in classifica e che sicuramente ci è sfuggito. L’invito è a partecipare con passione: non vorrete mica perdere il vostro tempo ad allestire presepi e dolci al mirtillo?
10. La rosa purpurea del Cairo (The Purple Rose of Cairo, 1985)
Chi ama il cinema sa perché.
9. Mariti e mogli (Husband and Wives, 1992)
Pungente – e velatamente autobiografico – tour de force psicofisico tra i saliscendi emotivi di due coppie alla deriva. Straordinaria Judy Davis.
8. Interiors/Radio Days (id., 1978/ id., 1987)
Uno compensa l’altro. Col primo fa il verso a Bergman, ma recupera dirigendo una straordinaria Geraldine Page; nel secondo rende un grande tributo alla magia della radio, rievocando la sua infanzia nel Queens. E fa centro.
7. Zelig (id., 1983)
Per aver creato un personaggio che supera tutti noi: Leonard Zelig, robot e lucertola.
6. Il dittatore dello stato libero di Bananas/Amore e guerra (Bananas, 1971/Love and death, 1975)
Genio comico allo stato puro. Da Groucho Marx, Bob Hope, Tolstoj e Dostojevskij il giovane Allen ha preso il meglio.
5. Hannah e le sue sorelle (Hannah and her sisters, 1986)
La New York in cui avremmo voluto vivere, tra eros, aspirazioni artistiche e ipocondrie. Micheal Caine marito fedifrago e Dianne Wiest attrice frustrata sono in stato di grazia – e vincono l’Oscar.
4. Manhattan (id., 1979)
Per il viso di Mariel Hemingway, e per il pianeta nascosto dietro le note di Gershwin.
3. Harry a pezzi (Deconstructing Harry, 1997)
Feroce ed esilarante. Philip Roth, a confronto, è un’educanda.
2. Io e Annie (Annie Hall, 1977)
Di motivi per amarlo ce ne sono tanti: la sequenza dell’aragosta, l’apparizione di Marshall McLuhan, Diane Keaton e i suoi strampalati vestiti. In molti lo considerano il migliore.
1. Crimini e misfatti (Crimes and Misdemeanors, 1989)
Affilato come il quartetto d’archi di Schubert che accompagna l’omicidio di Anjelica Huston. E Match Point è solo un pallido ricordo.
Manca quello che secondo me è in generale uno dei più bei film, per struttura, ingegno: “Match Point”. Peccato non poterlo votare.
Grazie Virginia! Siamo molto contenti che ci segui. Magari recupereremo i grandi esclusi in un post apposito. A presto!
Grandi a mettere Crimini e misfatti al primo,film meraviglioso di cui si parla poco
Grazie, Riccardo. Purtroppo hai ragione: è un film vergognosamente sottovalutato… ma di incredibile potenza.
Interiors/Radio Days scelta facile per me…
In ogni caso, a me Misterioso omicidio a manhattan fa troppo ridere, ma concordo sul fatto che non sia in top 10. Non vi perdonerò mail l’esclusione di broadway danny rose 😉
Gianrico, rimediamo dicendoti che non è entrato in classifica per pochissimo!
Facendo un film l’anno dalla fine dei ’60 era normale escluderne qualcuno bellissimo. A tutti i lettori consiglio di vedere “un’altra donna” perché è uno di qui film che secondo me un po’ ti cambia dentro.
Un’altra donna è un film formidabile. Allen, Rowlands, Satie: chi ti risponde, ce l’ha nel cuore. 🙂