di Erica Belluzzi, Silvia Vincenza D’Orazio, Ginevra Isolabella della Croce
Il quartier generale di A.M.L.E.T. (Anonymous Military Legion Enabled to Theatre) è il Teatro Franco Parenti. A condurci nel bunker e raccontarci il progetto, frutto di un lavoro interdisciplinare nato all’Accademia Paolo Grassi e premiato da NEXT, sono le menti dietro il sequestro: la regista Alice Lutrario e i giovanissimi attori Tomas Leardini, Carolina Leporatti, Marcello Mocchi e Daniele Nutolo, addosso ai quali sono tagliati i ruoli di Ofelia, dei becchini e di Amleto. Senza dimenticare il talentuoso drammaturgo Gabriele Gerets Albanese.
Come è nata l’idea di trasformare alcuni personaggi di Shakespeare in un nucleo terroristico?
A.M.L.E.T. è un thriller. È una pièce densa di ironia e di giochi teatrali incentrata sui personaggi minori e traditi dell’Amleto: Ofelia compromessa per sempre dall’amore, dal padre e dal fratello. I becchini, ingannati poiché sempre in ombra, impossibilitati a raccontare la propria storia in quanto schiavi della storia del principe. A ordire il piano di lotta armata e rapimento è Ofelia: per farlo si serve dei becchini, che con lei sequestrano il principe. Alla fine però i sequestratori capiscono di non potersi servire di Amleto, perché anch’egli, come loro, è vittima di un potere più alto e senza volto. Cosa sarà del principe danese lo scoprirete sulla scena.
Raccontateci il vostro personaggio…
Ofelia: Ofelia sceglie di tradurre in azione il proprio disagio. La sua è la follia di una donna emotivamente toccata, sempre manovrata e mai considerata al di fuori dal ruolo che le è stato attribuito.
[Anziché parlare direttamente degli anni ’70 e delle BR, a cui la trama spesso rimanda, abbiamo coinvolto i personaggi minori e traditi di Shakespeare, quelli che sono sempre vissuti nell’ombra di Amleto, e che ora decidono di vendicarsi…]
Becchino 1: Il mio è un personaggio normale, concreto e umano. Sono il becchino che vorrebbe soltanto una vita migliore, una donna, pasti caldi, ma ho un malessere che non so verbalizzare. A dare forma ideologica al mio bisogno senza nome e a trascinarmi nella bufera ci pensa mio fratello.
Becchino 2: Io sono il fratello idealista, il braccio destro di Ofelia, sono quello che porta avanti la lotta politica convinto di poter cambiare il mondo.
Amleto: Amleto è il principe che fino al rapimento ha vissuto nella bambagia dei sofismi. All’improvviso entra in contatto con una realtà nuova, cruda e che non sa capire: hanno cercato di rubargli il potere, si sono portati via solo l’uomo. Catapultato nella crisi, egli non potrà che agire.
Cosa resta?
Amleto non viene ucciso, ma sostituito – e cosa cambia, poi, in fondo? È la vecchia storia di un potere che non muore mai e cambia sempre faccia. Ma Amleto supera quei traditi-traditori shakespeariani, guarda avanti e viene a vedere com’è da noi. Il pubblico è interrogato e invitato a prendere con leggerezza i nostri spunti, che sanno di gioco, in un thriller a tutti gli effetti, sulle musiche dei Pink Floyd e dei Black Sabbath.
A.M.L.E.T.
Anonymous Military Legion Enabled to Theatre
Quando Ofelia diventa una terrorista e sequestra Amleto
testo di Gabriele Gerets Albanese
con Tomas Leardini, Carolina Leporatti, Daniele Nutolo e Marcello Mocchi
regia di Alice Lutrario
produzione Teatro Franco Parenti
in collaborazione con Milano Teatro Scuola Paolo Grassi
26 novembre | 1 dicembre @ Teatro Franco Parenti
info e prenotazioni: http://www.teatrofrancoparenti.it
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