Miseria e nobiltà, sulle orme dei grandi

di Marta Maria Altomare

mara altomare

Buona la prima al Teatro Franco Parenti.  Se vi dicessi «Vincenzo m’è patre a me!», chi vi verrebbe in mente? È chiaro, è il ritornello scanzonato di Peppiniello Sciosciammocca, il figlio gracilino di Felice, sempre unto di grasso, si di quelle pizze smozzicate tra un compare e l’altro, con la giacca rattoppata e senza una lira per piangere. L’ho visto, lo giuro, si nascondeva sotto al tavolo in Sala Grande e c’era pure l’allegra combriccola napoletana.

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Perché tanto sgomento? Credevate che la miseria l’avessero debellata?

Miseria e nobiltà, il classico dei classici, è tornato: dal genio di Scarpetta al riadattamento del figlio Eduardo fino al riconoscimento internazionale per la regia di Mattioli con l’intramontabile Totò, ora è nuovamente portato in scena da Geppy Gleijeses.

Un tributo a una commedia senza tempo, in una Napoli vorace e beffarda, oggi più che mai specchio della nostra quotidianità: quella che non nasconde gli spaghetti in tasca quando sta crepando dalla fame, ma al supermercato s’infila le scatolette di tonno nel sottogiacca, e poi quella che non va a fare pegni, perché sono fuori moda, ma chiede il mutuo in banca per andare ai Caraibi. Dice bene Gleijeses: si è passati «dalla miseria vera alla falsa nobiltà», dalla fame nera ai cafoni arricchiti, come Sommolone. E continuano a spremerci come i limoni, ma «qui non c’è manco la scorza!».

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“Simm a Napule, è o’ver, ma putimm sta pure in cape o’munn”: Felice, Pasquale, Concetta, Luisella e Pupella sono tali e quali ai noi, ai nostri vicini di casa, alla dirimpettaia pettegola e cornuta. Gleijeses accompagnato da Lello Arena e Marianella Bargilli, oltre che da una coinvolgente ed energica compagnia, ci fa ridere di gusto da Aversa alle Domiliti. Si atteggia a fare il principe arricciandosi i baffi, in un pastiche di ironia, inganni, ipercorrettismi e coincidenze fortuite senza farci dimenticare che “ciò che esce dalla porta, rientra dalla finestra”.

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MISERIA E NOBILTÀ

di Eduardo Scarpetta

con Geppy Gleijeses, Lello Arena e Marianella Bargilli

regia di Geppy Gleijeses

21 novembre | 1 dicembre @ Teatro Franco Parenti

Info e prenotazioni: http://www.teatrofrancoparenti.it

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